SPEZZARE LE CATENE DEL SISTEMA PER USCIRE DAL BUIO

di Luigi de Nicola

rivoluzione

Pensiamo per qualche momento al nostro sistema sociale…

È un sistema in cui prima si producono degli oggetti, un numero enorme di oggetti, e si propongono dei servizi e poi si cerca di convincere le persone che quegli oggetti e quei servizi sono utili, se non indispensabili, alla loro vita.

Le persone (che vengono convinte utilizzando delle raffinate tecniche persuasive) poi utilizzano gran parte del loro tempo, e quindi della loro vita, per cercare di ottenere prima e liberarsi poi di cose che altri hanno ‘indotto’ a possedere, spesso trascurando quello che per loro è veramente importante.

Viene determinata quindi una dipendenza psicologica che è responsabile di gran parte della infelicità, o quanto meno della mancanza di felicità, che è dentro di noi o che ci circonda.

Mi rendo conto che non sto rivelando una scoperta sensazionale ma semplicemente esprimendo considerazioni che molti fanno quando si soffermano a pensare alla loro vita.

Allora la domanda è: perché le persone, che in fondo hanno coscienza di questa situazione, continuano a vivere in questo modo insano?

Probabilmente il motivo è che la stragrande maggioranza delle persone sono convinte, a torto, che non vi è alternativa, che il mondo sia fatto così.

È un mito, diffuso dalle televisioni e dai giornali a più larga diffusione, da sfatare quello che ci sia un percorso già segnato, accettato e condiviso da tutti, e che non ci siano possibilità di cambiamento di direzione. La verità è che ci sono milioni di persone che non soltanto non sono d’accordo ma si attivano ogni giorno per cercare di migliorare la società e di creare una comunità.

La nostra vita è controllata dal denaro. Ma cos’è il denaro? Esso dovrebbe essere semplicemente una unità di misura del valore e il suo ruolo dovrebbe essere quello di facilitare lo scambio di beni e servizi tra individui o gruppi di persone. Invece il denaro è diventato un mezzo di coercizione (in altre parole uno strumento per costringere le persone a fare delle cose che altrimenti non farebbero) sotto il controllo di un numero limitato di plutocrati che in questo modo controllano la nostra vita.

Se non si esce da questa duplice realtà deleteria non c’è speranza di un significativo miglioramento della qualità della vita per la maggioranza delle persone.

Come se ne esce? Un primo passo secondo me è il raggiungimento di un’autonomia alimentare ed energetica (energia rinnovabile: eolica, solare, geotermica, marina). Le persone che si devono costantemente preoccupare del loro sostentamento e approvvigionamento energetico (ed eventualmente di quello della loro famiglia) non hanno la lucidità, la tranquillità e la forza per cercare di uscire da questa pessima organizzazione sociale.

 

 

 

© 2014, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

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