Nelle ultime 60 ore non solo gli organi di stampa ma anche la gran parte delle persone non ha fatto che ascoltare, raccontare, commentare, criticare quanto accaduto a Parigi nella sede del settimanale satirico “Charlie Hebdo”. Parole di sconforto ma anche parole forti, commenti ragionati e attacchi a oltranza. Tutto, si è sentito e letto di tutto e numerose sono state le manifestazioni di solidarietà non solo da parte dei giornalisti, che nel gesto hanno visto un attacco diretto alla libertà di stampa, ma anche da parte della gente che si è sentita tutta in pericolo, minacciata da questo ‘male oscuro’ chiamato terrorismo, il flagello del terzo millennio.
Umanamente anche a me è dispiaciuto per la morte delle 12 persone che si trovavano all’interno della redazione del giornale, per i poliziotti e i civili caduti durante gli scontri e anche per la morte dei ‘terroristi’ perché è chiaro come la luce del sole che sono anch’essi delle ‘pedine’, delle ‘vittime’ di un sistema marcio nel più profondo. Morti perché scelti per rappresentare ‘il terrorismo di matrice islamica’, simboli di un qualcosa molto più grande di loro, esattamente come i vignettisti del “Charlie Hebdo”.
Umanamente e contemporaneamente però a me è dispiaciuto per la morte di… si teme siano 2000 tra uomini, donne e bambini. Persone, abitanti la città di Baqa, nel Nord-Est della Nigeria, inseguiti per le strade o nella foresta, mutilati e uccisi dagli integralisti islamici Boko Haram. I cadaveri sono rimasti sulla strada o sul terreno perché nessuno trova il coraggio di esporsi, tra i sopravvissuti chi non è riuscito a fuggire si è nascosto e sta patendo la fame e la sete.
Ma tutti quelli che si sono indignati per vedere tutelato il loro diritto a scrivere, disegnare, colorare, raccontare, a mantenere intatti i propri privilegi e le proprie libertà mi chiedo perché mai non sentano forte il bisogno di indignarsi per difendere il diritto di queste persone a vivere?
Ebbene io sono molto indignata, perché penso a queste persone, alla loro sofferenza e al fatto che per loro non ci sia neanche un agente altro che 88mila poliziotti, elicotteri, ambulanze, psicologi… penso a quei bambini che sono rimasti uccisi e a quelli sopravvissuti, a ciò che li aspetta in questo mondo dove l’unico colore della pelle che non deve essere intaccato è il bianco.
© 2015, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).