Il presidente americano chiede supporto a Hollywood e Silicon Valley per mettere a punto un piano anti-propaganda. L’obiettivo è contrastare l’ascesa di popolarità e consenso dell’Isis sul web e nei social network. La strategia si baserebbe su una campagna alternativa fatta di messaggi positivi e ottimisti.
Contrattacco alle minacce ai social?
La notizia viene diffusa a poche ore dalla scoperta del video in cui il gruppo di hacker noto comeSons of the Caliphate Army sembra rivolgere le sue minacce direttamente ai fondatori di Facebook e Twitter, Mark Zuckerberg e Jack Dorsey, a causa dei ripetuti tentativi di contrastare l’Isis online chiudendo gli account sospetti. «Presto i vostri nomi spariranno dopo che avremo cancellato i vostri siti e, Allah volendo, saprete che quello che stiamo dicendo è la verità». Il gruppo rivendica di aver già hackerato oltre 10.000 account Facebook, 150 gruppi e 5.000 profili Twitter.
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Il Madison Valleywood project
Il piano messo a punto da Obama prevede che ad affiancare Hollywood e Silicon Valley ci sia l’industria pubblicitaria americana, chiamata Madison Avenue. Con questa collaborazione ad ampio spettro si spera di evitare scontri e braccio di ferro tra le autorità e le società, oltre a prevenire nuove polemiche come quelle scatenatesi dopo la richiesta da parte delle autorità di sbloccare l’iPhone del killer di San Bernardino. Stando alle dichiarazioni del legale della Apple le autorità hanno chiesto lo sblocco di altri nove apparecchi telefonici e gruppi di manifestanti già fanno sentire la propria voce invocando il diritto e il rispetto della privacy.
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Lavorare di concerto per creare una sorta di mappa per i messaggi da veicolare e per strutturare la campagna online che dovrebbe partire entro i prossimi 100 giorni.
Insomma un serrato contrattacco che mira a combattere il nemico sfruttando le sue stesse armi e la medesima strategia. Idea tra l’altro che deve essere stata alla base dello sviluppo della propaganda stessa del Califfato: sfruttare i mezzi di comunicazione occidentali per diffondere le proprie ragioni, il proprio terrore e fare proselitismo. E ora l’Occidente parte all’attacco utilizzando ciò che l’Isis ha utilizzato…
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