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Nel decreto “Sblocca Italia” da cui ha origine la questione che andrà a valutarsi con il Referendum del 17 aprile si legge:
 
“le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. I relativi titoli abilitativi comprendono pertanto la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’opera e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio dei beni in essa compresi…” (art. 38).
 
E si legge inoltre, riguardo gli inceneritori:
 
“costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale, attuano un sistema integrato e moderno di gestione di rifiuti urbani e assimilati, garantiscono la sicurezza nazionale nell’autosufficienza, consentono di superare e prevenire ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore e limitano il conferimento di rifiuti in discarica” (art. 35)
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Se è questo il “verso” del cambiamento e della rottamazione allora è la strada perfetta da percorrere. L’Italia facciamola diventare come la Basilicata che è il primo giacimento per grandezza del nostro Paese ma è anche la Regione più povera e più inquinata. Oppure si può chiedere un’opinione agli abitanti di Acerra e dei comuni limitrofi su come sia abitare vicino a “sistema integrato e moderno di gestione di rifiuti”.
Con il Referendum non si risolverà il problema e poco cambierà anche in caso di vittoria del sì ma ciò che conta è che si sottolineerà la direzione, il reale “verso” verso cui gli italiani vogliono indirizzare il loro Paese.

© 2016, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

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