Per il ministro dell’Istruzione Giannini le periferie rappresentano le “città del futuro” e non dal punto di vista estetico, bensì perché sono ricche di umanità e di energie. Spetta alla scuola raccogliere queste energie e farle emergere. Combattere il disagio per offrire nuove opportunità di crescita culturale, di socialità e di condivisione che sono alla base del lancio del progetto La Scuola al centro voluto dal ministro per “combattere l’infelicità che minaccia il presente e il futuro di tanti nostri ragazzi”.
10 milioni di euro per il futuro dei ragazzi di periferia
Con una nota dal Miur fanno sapere che sono stati stanziati 10 milioni di euro per iniziative volte a far diventare la scuola un “polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione”. L’obiettivo che si prefigge il ministro è una risposta tempestiva ed efficace ai fenomeni di disagio sociale che, purtroppo, sono in aumento.
Il decreto firmato il 27 aprile prevede aperture straordinarie e iniziative varie per 700 scuole a partire dal 1° luglio 2016. Ogni istituzione coinvolta avrà un budget di 15 mila euro. I fondi saranno impiegati per pagare le attività, i materiali e il personale. L’idea è di far diventare la scuola un centro aperto a studenti e famiglie anche il pomeriggio, il sabato, i festivi e nei mesi estivi.
Dalla periferia di Napoli, a Roma, Milano e Palermo
Il progetto La Scuola al centro partirà in quattro città (Napoli, Roma, Milano, Palermo) ma la speranza è di estenderlo, a settembre, a oltre 5 mila scuole di tutto il Paese, grazie ai finanziamenti del PON Scuola.
Le città con cui si è deciso di avviare il progetto sono quelle in cui le zone periferiche presentano maggiori situazioni di disagio sociale ed economico. La visione che ha generato l’iniziativa è l’idea che la periferia “non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini”.
A portare avanti il progetto non saranno i prof, ma degli educatori
Le attività che si svolgeranno nell’ambito del progetto La Scuola al centro prevedono la possibilità di collaborazione tra istituti, con enti locali, università, associazioni o cooperative. A seguire i ragazzi non ci saranno i loro professori ma educatori o tutor sportivi che li guideranno in iniziative nei seguenti ambiti:
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Autoimprenditorialità.
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Avvicinamento alla musica.
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Attività sportive pomeridiane.
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Laboratori artistico-espressivi. Promozione dell’inserimento del cinema e del teatro a scuola.
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Diffusione della lettura.
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Attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva.
http://it.blastingnews.com/cronaca/2016/06/giannini-progetto-la-scuola-al-centro-per-i-giovani-un-alternativa-alla-strada-00959247.html
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