«Sono le calde giornate del solstizio d’estate: un giovane navigante sbarca a Bari, pensando di restare a terra per pochi giorni. Antonio Mariani e la sua vita cambierà, prendendo una strada che nessuno avrebbe ritenuto possibile…»
Sette storie per un uomo che “vive ogni indagine come un caso personale”. Un libro, Testimone, scritto per accompagnare il commissario Antonio Mariani e le sue vicende, umana e professionale.
Ne abbiamo parlato con l’autrice Maria Masella in un’intervista.
I racconti con protagonista Antonio Mariani sono stati, nel tempo inseriti in romanzi. Qual è il motivo alla base di questa sua scelta?
All’inizio del 2016 l’editore Frilli mi ha proposto di scrivere un Mariani estivo, un po’ più breve del solito autunnale. Parlandone insieme abbiamo pensato a una raccolta di racconti.
Mi piace scrivere racconti e mi piace leggerli, ma non apprezzo che non ci sia un filo conduttore comune. Ne ho scelti due: il primo è stato quello di inserirli in momenti lasciati liberi dai romanzi, non momenti casuali, ma significativi per l’evoluzione umana del protagonista. C’è quindi il racconto in cui Antonio decide di diventare “questurino”, in un altro metto in scena l’arrivo di Iachino e così via.
Non è stato semplice dal punto di vista tecnico, è stato difficilissimo dal punto di vista emotivo: all’inizio è giovane, alla fine è un uomo maturo. Da un racconto all’altro doveva “cambiare e non cambiare”, come una persona vera.
Il secondo filo conduttore è la parola “testimone”, notate che non ho messo alcun articolo, può essere riferito a una donna o a un uomo. O a un oggetto. In ogni storia c’è un testimone chiave, ma è soprattutto il testimone, l’oggetto che ci si passa nella staffetta. Antonio riceve simbolicamente il testimone dall’ispettore di Bari.
Il commissario Mariani è un personaggio che nasce all’incirca nel 2001 e che lei ha portato avanti in tutti questi anni. Era una decisione preventiva oppure ha scelto poi di coltivarlo in questo modo?
Nel 2000 ho scritto un romanzo “Morte da domicilio”, il cui protagonista e io narrante era un commissario genovese, Antonio Mariani. Pensavo che non ci fosse seguito, invece ho scritto un breve racconto “Aspetto”, di nuovo con lui, e mi è venuta la voglia di continuare. Voglia che non si è ancora esaurita.
I suoi libri in genere sono ambientati a Genova. In Testimone invece la scena si amplia con uno sguardo anche al sud-Italia. Ci sono delle motivazioni particolari per questa scelta?
In molti romanzi del ciclo, il protagonista “si muove”. Ne cito alcuni, a caso: “Mariani allo specchio” – Malaga, Celtique – Carrara, “Mariani e le mezze verità” – Lecco. Senza contare che “Mariani e il caso irrisolto” si conclude a Palermo. Motivazioni? Seguo la storia, se la vicenda richiede che lui si muova, allora si muoverà, altrimenti resterà a Genova. Di certo non c’è alcun desiderio di accattivarmi la simpatia di lettori non genovesi, ambientando parte dei romanzi in altre città. Se si muove va in posti che conosco e funzionali alla vicenda.
Lei scrive anche romance ma in questo caso parliamo di noir. In più di un’occasione nei suoi gialli si possono trovare nodi non sciolti completamente. Sono indizi legati alla sua volontà di perpetrare la figura principale della narrazione?
Tutti i romanzi e i racconti sono al cento per cento autonclusivi come indagine. All’ultima pagina chi legge ha le risposte alle tre domande fondamentali: chi, come e perché. Ma ogni romanzo e ogni racconto è qualcosa di più, è un frammento della vita di un uomo di nome Antonio. Quindi alcuni nodi possono essere messi in scena in un romanzo ed essere risolti (non sempre) in uno dei seguenti. Sarebbe innaturale se anche i problemi “di essere umano” trovassero risposta in duecentoquaranta pagine, la mia dimensione usuale.
Il suo protagonista invece è un personaggio che colpisce senza remore. Si è ispirata a qualche persona o personalità in particolare nel crearlo?
No, non mi sono ispirata a nessuno. Anzi Antonio sta lievitando, a ogni romanzo scopro qualcosa di lui che non sapevo.
Qual è il racconto di Mariani a cui è più legata? E perché?
Non lo so. Forse perché non riesco a vedere il ciclo spezzettato, per me è un unico grande (nota: grande come dimensioni! Nessuna allusione alla qualità) romanzo. Alcuni romanzi mi hanno fatto dannare, uno è legato a un momento tristissimo, un altro a mesi difficili… Li amo come gli altri. Insomma, lui mi accompagna da sedici anni, certi matrimoni durano meno.
Maria Masella: Genovese. Scrittrice italiana. Ha pubblicato racconti e romanzi. Testimone è il diciassettesimo titolo pubblicato con Fratelli Frilli Editori. Suoi libri sono usciti anche con Corbaccio e Rizzoli. Alcuni suoi romanzi sono stati pubblicati in Germania dalla Goldmann. Nel 2015 le è stato conferito il premio La Vie en Rose.
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