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EdizioniCentoAutori, GianlucaArrighi, Ilconfinedellombra, legalthriller, Lingannodellamemoria, recensione, thriller
Esce oggi la nuova “arringa letteraria” dell’avvocato-scrittore romano Gianluca Arrighi, Il confine dell’ombra, pubblicato da Edizioni Cento Autori. Sequel de L’inganno della memoria (Edizioni Anordest, 2014) potrebbe valere anche come libro a sé tant’è stata la bravura dell’autore di fondere e al contempo separare le due storie. I protagonisti sono i medesimi e i fan del magistrato Elia Preziosi non resteranno delusi dal nuovo incontro con il ‘personaggio’ ancor meglio delineato in questa nuova avventura. E sono proprio loro il trait d’union con il precedente libro di Arrighi, loro che portano ancora i segni e le cicatrici dovute all’incontro-scontro con il killer degli organi. Riesce in maniera ottimale l’autore a rinverdire i ricordi di chi ha letto a suo tempo L’inganno della memoria senza comunque svelare nulla che possa rovinare la sorpresa in chi invece quel libro ancora non lo ha letto ma magari, incuriosito proprio da quanto scritto ne Il confine dell’ombra, intende poi farlo.
Questa volta magistratura e polizia si trovano a dover contrastare l’azione di un killer seriale ancora più spietato determinato e sfuggevole di quello ‘degli organi’. Un uomo-ombra ulteriormente celato da una macabra maschera che gli copre il volto per intero e gli conferisce un aspetto decisamente più inquietante. Sarà proprio lui, Orco, a chiamare in causa Elia Preziosi. Il perché si pensa di poterlo intuire anche prima ma in realtà si capirà solo nell’epilogo della vicenda. Preziosi si è ritirato dalla professione e quindi l’autore ne Il confine dell’ombra accompagna i suoi lettori in un viaggio ancor più profondo nell’intimità del protagonista, nella sua mente tormentata dai fantasmi del passato, dal rifiuto del presente e dalla negazione del futuro. L’unico appiglio valido a sorreggere Preziosi e utile per evitare che precipiti inesorabilmente nel tunnel dell’alcolismo e della depressione è il suo amore per Silvia, la donna della sua vita che ha rinunciato a carriera e lavoro per stargli vicino.
Il libro, la storia, il registro narrativo, i personaggi sono curati nel minimo dettaglio, con una precisione che non definirei maniacale bensì “legale”. Complice forse la professione svolta dall’autore traspare in ogni pagina una cura estrema per ogni minimo dettaglio, o cavillo appunto. In particolare, lungo tutto il racconto, si nota l’attenzione riservata alla creazione dei personaggi. Arrighi ha creato proprio i ‘tipi giusti’ per la storia che voleva raccontare. Li ha amorevolmente curati come un giardiniere fa con le sue piante. Li ha plasmati come creta nelle mani di un abile ceramista. Ispirandosi costantemente alla realtà e all’ambiente in cui li ha inseriti. A volte sembra che lo stesso Arrighi si aspetti, da un momento all’altro, di incontrarli per davvero tra le strade di Roma o lungo i corridoi degli uffici giudiziari.
L’autore spalanca per i suoi lettori le porte dell’Unità per l’Analisi del Crimine Violento (UACV), sezione speciale della Polizia di Stato chiamata in causa nei casi di omicidi particolarmente efferati. Una sorta di Unità di Analisi Comportamentale (The Behavioral Analysis Unit – BAU) dell’FBI, nota al grande pubblico grazie alla serie televisiva Criminal Minds, ma in versione Made in Italy. Un’irruzione seppur fittizia in uffici investigativi notoriamente chiusi e perlopiù sconosciuti che indirettamente invita chi legge a riflettere sulle conseguenze a cui vanno incontro gli uomini e le donne che coraggiosamente scelgono di svolgere determinate professioni le quali inesorabilmente cambieranno il corso della loro vita.
Quasi per uno strano gioco del destino, o della stessa vita, Elia Preziosi e Orco si sentono egualmente braccati dai demoni che albergano nelle rispettive menti, fantasmi originatisi in maniera diversa ma che hanno col tempo ingenerato le medesime conseguenze… Preziosi ha scelto però di combatterli con una sorta di stoico autolesionismo mentre Orco ha deciso di tentare la sua vendetta perché per lui ormai il mondo non va oltre il confine della sua ombra.
La lettura è piacevole e scorrevole, le oltre duecento pagine del libro scivolano sotto gli occhi del lettore in maniera perfettamente lineare e veloce e man mano che la vicenda entra nel vivo aumenta la suspense e la voglia di bruciare le tappe e scoprire il finale il prima possibile. Senza dubbio alcuno Il confine dell’ombra di Gianluca Arrighi si rivela una lettura accattivante che non deluderà gli appassionati del genere.
Gianluca Arrighi: Romano, avvocato penalista e scrittore. Cultore di Diritto penale alle Università di Cassino e Roma. Autore di diversi legal thriller e numerose novelle noir pubblicate su quotidiani e riviste.
Source: Si ringrazia l’autore e Gaia Luvera dell’Arrighi PressOffice per la disponibilità e il materiale.
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