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Come si fa a «sopravvivere, nonostante tutto»? I dolori, le delusioni, le malattie, le perdite… tutte quelle ombre che vanno a “scurire” e, al contempo, a caratterizzare la vita di ognuno e che la possono condizionare al punto che si può, di punto in bianco, scegliere di resettare l’essere che si è stati fino a quel momento e “crearne” un altro, plasmandolo intorno all’umano che si vuol essere. Così è stato per Elio, il protagonista di Due volte a settimana di Ernesto Valerio, pubblicato dall’associazione presentARTSÌ – bottega di prodotti culturali, in prima edizione a maggio 2016.
Abbandonare carriera e amore per riscoprire la vita, propria e degli altri, attraverso piccoli e grandi oggetti recuperati, riadattati, comprati e rivenduti. Storie ed epoche che si incontrano e si intrecciano lungo il cammino delle esistenze umane. E così questi oggetti diventano per Elio le myricae care al Pascoli, le “piccole” cose che consentono al poeta di riscoprire sensazioni, presenze, fenomeni agli altri impercettibili e che permettono di capire e carpire il cosmo e la vita. A Elio serviranno per riscoprire se stesso e suo padre, con cui inizierà a sentirsi telefonicamente due volte a settimana.
Il libro di Ernesto Valerio si compone pezzo dopo pezzo, capitolo dopo capitolo e solo alla fine il lettore ne riesce a ben comprendere il senso e il grande potenziale. Ci sono delle ripetizioni cicliche che durante la lettura infastidiscono ma poi si realizza che sono servite all’autore per meglio definire il personaggio e la sua storia. Quella di Valerio in Due volte a settimana è una scrittura che sembra ruotare intorno alle piccole cose della vita ma che egualmente gli consente delle puntate verso i grandi sbagli del vivere contemporaneo, la frenesia che a volte assume proprio i contorni della follia. Per la carriera. Per il denaro. Quasi azzerando l’essenza vera e profonda dell’esistenza.
La storia raccontata da Ernesto Valerio in Due volte a settimana riflette alla perfezione la citazione di Michele Mari che accoglie il lettore: «e adesso che te ne sei accorta non so se la mia vita sarà rubricata come cosa patetica o come cosa eroica». La differenza la farà la sensibilità di chi legge e l’ordine costituito della sua personale scala dei valori. Chi scrive ritiene il testo di Valerio un ottimo modo per raccontare di come le persone, quelle reali che affrontano ogni giorno la vita a testa alta, riescono a «sopravvivere, nonostante tutto».
Ernesto Valerio: Nasce a Lanciano. Si laurea in Comunicazione a L’Aquila e in Sociologia Economica a Trento. Risiede e lavora a Mantova. Due volte a settimana è il suo primo romanzo.
Source: Si ringrazia Raffaella Tenaglia della Pixie Promotion per la disponibilità e il materiale
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