Poco diffuso in Italia come genere letterario, la black comedy è stata utilizzata dalla giornalista scrittrice Chicca Maralfa per raccontare la sua terra di origine, la Puglia, e soprattutto gli esilaranti paradossi di un’epoca nella quale tutto, ma proprio tutto, può diventare “di tendenza”.
Antiche masserie che svettano come dune nel deserto di quell’immensa distesa che è il tavoliere e che diventano location perfette per mettere in scena la vita di un tempo, quando era ancora reale e non mera rappresentazione.
Si è letto di tutto in questi anni, finanche di un matrimonio nel quale gli invitati vestivano gli abiti degli antichi contadini del luogo. Estremizzazioni che sono senz’altro dei paradossi. E allora Maralfa decide di portare proprio questi paradossi a “sconsacrare” altri luoghi simbolo della sua Puglia, i trulli.
Festa al trullo non è un libro denuncia, non è un giallo e neanche un noir anche se un mistero incuriosisce il lettore e cattura la sua attenzione. È senz’altro una black comedy. La scrittura di Maralfa strappa molti sorrisi e alcuni passaggi sono davvero esilaranti, ma l’intera narrazione è come offuscata da una leggera nebbia. Uno sfondo grigio che si dissolverà con il colpo di scena finale ma lascerà egualmente un po’ di amaro in bocca al lettore, il quale continuerà a pensare all’uso sconsiderato che si fa di usi costumi e tradizioni. Promozioni commerciali che sono altro rispetto alle valorizzazioni a scopo turistico. Ammesso sia poi questo ciò di cui necessitano certi luoghi.
Chiara Laera è una famosissima influencer nel campo della moda. Sta preparando l’evento di punta dell’estate: una grande festa per il lancio del marchio ciceri&tria di Vanni Loperfido. Il brand, ispirato a un piatto tipico della cucina salentina, dà il tema alla serata che si svolgerà nella sua proprietà in valle d’Itria. Per avere il massimo risalto mediatico, decide di allestire un set felliniano 2.0, chiedendo alla gente del posto di interpretare se stessa. L’obiettivo è rendere veritiera e originale la messa in scena di tradizioni millenarie, uno spettacolo unico per i tantissimi invitati. Ma non tutto fila liscio. C’è chi, in questa terra, non sopporta l’invasione dei portatori di nuovi costumi, anche di genere, a tal punto da vedere minacciato il proprio ecosistema esistenziale. A fare da sfondo alla serata, una distesa di meravigliosi ulivi secolari minacciati da un killer silenzioso: la Xylella.
Un registro narrativo chiaro, conciso e molto al passo con i tempi, quello di Chicca Maralfa. Una scrittura che sta al passo con i tempi e il ritmo dell’era digitale, non dimenticando però l’importanza della lucidità e delle regole. Personaggi ben caratterizzati e perfettamente inseriti nel contesto che l’autrice, peraltro, conosce molto bene. Festa al trullo rappresenta di sicuro un esordio letterario ben riuscito. Una lettura di certo consigliata.
Chicca Maralfa è nata e vive a Bari. Giornalista, è responsabile dell’ufficio stampa di Unioncamere Puglia. Appassionata di musica indipendente e rock d’autore, ha collaborato per la Gazzetta del Mezzogiorno, Ciao 2001 e Music, Antenna Sud e Rete4. Nel 2018 con L’amore non è un luogo comune ha partecipato all’antologia di racconti L’amore non si interpreta (l’Erudita),contro la violenza psicologica sulle donne. Festa al trullo è il suo primo romanzo.
Articolo originale qui
Source: Si ringrazia l’addetta stampa di “Festa al trullo” per la disponibilità e il materiale.
LEGGI ANCHE
Periferie, rave, festini e multietnicità in “Terremoto” di Chiara Barzini (Mondadori, 2017)
“Un disastro chiamato amore” di Chiara Giacobelli (Leggereditore, 2016)
© 2019, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).