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I nostri antenati amavano e desideravano come noi? È possibile educare all’amore del bene e del vero, per aprirsi alla fiducia e alla speranza, mentre si sgretola il tessuto della vita sociale? Sono alcuni degli interrogativi affrontati in un decalogo di saggi sui molteplici e camaleontici volti della passione: dalle attrazioni fatali ai legami morbosi, dal qualunquismo erotico al sesso mercenario, dall’immaturità affettiva alla violenza di genere. Un’indagine che dal passato arriva al presente e quasi lo travalica verso il futuro. 

«Non fu l’amore, no. Furono i sensi curiosi di noi, nati pel culto del sogno… E l’atto rapido, inconsulto, ci parve fonte di misteri immensi.»1

Il libro si apre al lettore con questa citazione di Gozzano che davvero sembra racchiudere l’essenza dell’indagine compiuta dall’autore, presentata come istantanee dei migliori e dei peggiori profili dei sensi e dei sentimenti, talora brutali e criminali, eppure vagheggiati e romanzati nel nome di forti emozioni e debolezze comportamentali. 

Nessuno come Guido Gozzano ha saputo sedurre e cancellare le tracce della seduzione, stare tra il racconto e la sua negazione, fra gli entusiasmi globali del liberty e il miraggio della libertà, alla fine dei primi dieci anni del secolo, quando tutto pareva possibile.2

«Attrazioni, passioni, legami sottopongono la fragile tela affettiva a tensioni estreme, col rischio di logorarla o lacerarla; solo un’attenta educazione sentimentale può insegnare l’arte di mediare tra poli opposti, di scendere e salire a occhi chiusi la rapida scala della fisicità e della spiritualità, avendo a cuore l’integrità della persona.»

È questo il consiglio iniziale di Morretta, che sembra far appello alla bontà, da sempre vagheggiata, dell’animo umano. Ma poi ecco che l’autore riporta il lettore alla realtà. Con una brutale quanto veritiera citazione di Orazio: «Anche se la scacci col forcone, la natura torna a presentarsi».3 Quasi a voler ricordare a gran voce che la passione e il desiderio non sono solo positività e beneficio e che, spesso, diventano profondità buio mistero inquietudine malvagità. 

Esiste un connubio complesso tra il narcisismo e i disturbi sessuali. Due aspetti psicologici che spesso si sovrappongono e interagiscono tra loro. Il narcisista, inconsapevole di cercare la soddisfazione sessuale solo per se stesso, senza preoccuparsi del piacere dell’altro partner, può rivelarsi egoista dominante e incapace di ascoltare i desideri e le esigenze altrui. Mette spesso in atto anche in campo sessuale una strategia tipica, in cui il sesso viene usato come strumento di manipolazione emotiva e di controllo sull’altro.4 Morretta parte proprio da una critica puntuale sui modelli dominanti che sviliscono la sfera intima con narcisismo esasperato e aggressività per iniziare il suo viaggio attraverso tematiche che spaziano dalle attrazioni fatali ai legami morbosi, dall’immaturità affettiva al disagio giovanile. Un percorso che fa un largo uso di citazioni di scrittori poeti antropologi filosofi e psicoanalisti , quasi a voler dimostrare l’utilità degli studi umanistici nella comprensione della cultura e della stessa società all’interno delle quali questi comportamenti maturano e si sviluppano. 

Non bisogna però incorrere nell’errore di pensare che solo questi comportamenti “estremi” siano un problema. Morretta sottolinea fin dalle prime pagine del libro quanto, in realtà, ciò rappresenti solo la punta di un iceberg in continua espansione. L’uomo si sa è un animale gregario e collettivo, per evitare il senso di prigionia della solitudine si aggrappa all’adesione corporea e verbale ai molti tra cui vive, «mimetismo di sopravvivenza e travestimento difensivo creano tuttora le condizioni per una normalità “apparente”, auspicata e premiata dai modelli del momento». Perciò il “diploma di abilitazione al sesso” si esibisce in società e online con pose ammiccanti o allusive, dicendo o tacendo i medesimi contenuti dei tempi della censura del discorso pubblico. I sentimenti alti non eliminano o neutralizzano quelli bassi, chiunque resta capace di provare e desiderare il peggio nonostante l’elevazione morale cui tende. 

Elemento fomentatore di angosce e paure ancestrali, proteiforme ma onnipresente, fenomenicamente accidentale ma noumenicamente strutturale, a cui possiamo ribellarci e contro cui possiamo lottare, ma che non riusciremo mai a sconfiggere definitivamente, il male (nelle sue molteplici figure) costituisce già da sempre l’elemento propulsore non solo di ogni tentativo magico o tecnico-scientifico di controllo della natura, ma altresì di ogni meditazione e invocazione religiosa, nonché di ogni interrogare e pensare filosofico. 

Certo è che l’uomo non solo è spesso preda di un’incredibile brama di distruzione, ma si compiace altresì intimamente dell’altrui sofferenza. 

Adam Smith e Immanuel Kant hanno offerto dei significativi spunti di riflessione individuando nell’autoinganno una manifestazione del male legata all’affermazione egoistica dell’amore di sé.5

Per Smith, l’autoinganno è l’origine di metà dei turbamenti della vita umana: impedisce di giudicare con imparzialità la nostra condotta, distorce la visione morale di noi stessi e influenza negativamente la capacità di deliberazione e di giudizio.6

L’ampia disponibilità di conoscenze storiche e scientifiche sembrano proprio non bastare, sottolinea l’autore con una velata amarezza, anzi soccombono sotto il peso dei luoghi comuni che fanno del sesso e del sentimentalismo beni rifugio esenti da nocività e negano la necessità di cautele pratiche e concettuali. Per le devianze come anche per le malattie sessualmente trasmissibili, troppo spesso sottovalutate o, addirittura, sconosciute. E allora Morretta si chiede, e bisognerebbe farlo tutti, se non stiamo facendo passi da gigante ma all’incontrario, a ritroso verso una società sempre più brutale, violenta e aggressiva. Fragile. Impreparata. 

Il libro

Mattia Morretta, Non fu l’amore. I nuovi volti della passione, Gruppo Editoriale Viator, Milano, 2024

1G. Gozzano, Il buon compagno, 1910.

2A. Rollo, Guidogozzano, centoquarant’anni dopo, Maremosso, 19 dicembre 2023.

3Orazio, Epistole, I).

4E. Stopani, Narcisismo e sessualità: una complessa relazione bidirezionale, IPSCO – Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva: https://www.ipsico.it/news/narcisismo-e-sessualita-una-complessa-relazione-bidirezionale/

5R. Garaventa, O. Brino, (a cura di) Il male e le sue forme. Riconsiderazioni moderne e contemporanee di un problema antico, Mimesis, Sesto San Giovanni (Mi), 2017.

6A. Smith, Teoria dei sentimenti morali, 1790.


Articolo pubblicato su LuciaLibri.it


Disclosure: Per le immagini, tranne la copertina del libro, credits www.pixabay.com


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