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Irma Loredana Galgano

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Come la scienza combatte la cattiva informazione? Intervista a Dario Bressanini

08 martedì Mar 2016

Posted by Irma Loredana Galgano in Interviste

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BeatriceMautino, ControNatura, DarioBressanini, intervista, Rizzoli, saggio

Come la scienza combatte la cattiva informazione? Intervista a Dario Bressanini

Come può la scienza combattere la cattiva informazione che, nel gran calderone dell’informazione globale, sembra proliferare come una coltura in laboratorio? Quali mezzi ha a disposizione affinché false scoperte o finte teorie vengano passate come scoop scientifici quando in realtà altro non sono che colossali bufale?

Ne abbiamo discusso con Dario Bressanini, ricercatore presso il dipartimento di Scienze chimiche e ambientali dell’Università degli studi dell’Insubria a Como e autore, insieme a Beatrice Mautino, del saggio Contro Natura. Dagli OGM al«Bio», falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola (Rizzoli, 2015), tra i titoli finalisti al Premio Galileo per la divulgazione scientifica edizione 2016.

Contro Natura è stato pensato e strutturato per fornire non certezze ma dubbi. Far ricredere le persone sulle loro convinzioni. Proprio come si fa in un normale processo scientifico: si parte analizzando i fatti per poi verificare se i preconcetti, le idee concordano. Se i fatti contraddicono le opinioni queste vanno cambiate.

Avvicinare i giovani alla scienza e abituarli al metodo scientifico è, per Bressanini, fondamentale. Utile per diventare cittadini critici in grado di sviscerare le informazioni e scovare le bufale mediatiche.

Medicina omeopatica, soluzioni fai da te, cibo biologico, alimenti geneticamente modificati e geneticamente mutati, mutazioni naturali e operazioni di laboratorio, paure, pregiudizi, preconcetti, bufale e divulgazione scientifica… ne abbiamo parlato con Dario Bressanini in un’intervista.

Nel testo, scritto a quattro mani con Beatrice Mautino, avete dichiarato di voler scrivere un libro alla Micheal Pollan, il giornalista americano noto per i suoi reportage sul campo. Perché?

Riteniamo sia un modo molto efficace di fare divulgazione scientifica. Il saggio tipico di divulgazione scientifica, in Italia ma anche all’estero, di solito si concentra sulla scienza, sui dettagli tecnici, invece l’approccio di Pollan l’abbiamo un po’ adottato perché parte dalle storie. Raccontare delle storie che hanno, in questo caso, uno sfondo scientifico ma in maniera tale da far arrivare il messaggio a un numero maggiore di lettori. Comprensibile anche ai non specialisti della materia.

Come la scienza combatte la cattiva informazione? Intervista a Dario Bressanini

I “laureati alla Google University” hanno trovato il loro colpevole mentre gli scienziati ancora cercano di trovare i fondamenti dell’esistenza o meno della sensibilità al glutine. È colpa dei “laureati alla Google University”, dell’informazione, spesso sommaria e contraddittoria, oppure della mancanza, fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori, di un canale di diffusione diretta e globale di una corretta divulgazione scientifica?

Le cause sono molteplici. C’è una fetta di lettori-commentatori che ora con i social network hanno più possibilità di dare sfogo alle loro teorie complottiste o ascentifiche. Cattiva informazione sul web ce n’è tanta. Quello che manca, per chi non è addetto, è la capacità di distinguere le stupidaggini dalle ricerche serie. E a questo punto, siccome non si può pretendere che il pubblico sia esperto di tutto, nessuno lo è, si sente la mancanza, almeno in Italia, di quel filtro del giornalismo scientifico. Nel nostro Paese l’informazione scientifica la fa il giornalista generalista.

LEGGI ANCHE –Comunicazione e scienza, un difficile incontro? Intervista a Paolo Crepet

La varietà di piante create con la tecnica della mutagenesi ammonta a oltre 2200 specie e innumerevoli sono i mutamenti avvenuti direttamente in natura. Qual è il rapporto tra la naturale evoluzione genetica e le mirate operazioni compiute nei laboratori di tutto il mondo?

Quello che si fa nei laboratori di tutto il mondo, con qualsivoglia tecnica, in realtà non è nient’altro che una emulazione di quello che accade in natura. Non c’è alcun motivo razionale nel ritenere una modifica avvenuta in natura per forza migliore di una fatta in laboratorio.

Qual è la reale differenza tra i cibi geneticamente modificati e quelli geneticamente mutati? Perché in Italia si demonizzano i primi e si accettano i secondi?

Non c’è una risposta scientifica, nel senso che per la scienza non importa come è stata ottenuta la modifica genetica ma contano le proprietà dell’alimento. La legislazione europea distingue invece il modo in cui sono ottenuti i vari vegetali e questo ha generato una diffidenza nelle persone che ritengono i cibi modificati diversi dal resto di ciò che mangiamo. Con la tecnica della modificazione genetica si possono fare cose molto più avanzate, precise e potenti e forse è anche questo che scatena un po’ di paura.

Come la scienza combatte la cattiva informazione? Intervista a Dario Bressanini

Contro Natura è tra i cinque saggi finalisti al Premio Galileo edizione 2016, è fuori di dubbio positiva l’attenzione dei ragazzi verso questa tematica ma, in generale, l’interesse sembra molto scarso se non addirittura inesistente. Ritiene ciò sia imputabile ai ragazzi stessi o al sistema di educazione e formazione?

Sinceramente non sono molto d’accordo. Mi reco spesso negli istituti superiori, lo stesso fa la mia co-autrice Beatrice Mautino, e riscontro sempre molto interesse. Certo i ragazzi sono bombardati da tantissime cose ma non li ritengo così apatici e disinteressati come spesso vengono descritti.

Quanto è importante, secondo lei, avvicinare i giovani alla scienza e abituarli a ragionare secondo un metodo scientifico?

Secondo me è fondamentale. L’approccio al metodo scientifico diventa un modo di approcciare i problemi e le questioni che ci interessano come cittadini. È importante studiare la scienza ma lo è parimenti apprenderne il funzionamento. L’idea di non prendere per buono tutto ciò che ci viene detto o tramandato ma metterlo alla prova, fare dei test, dei ragionamenti. Lo studio delle scienze non deve essere finalizzato al diventare uno scienziato, lo diventa una piccolissima parte. La conoscenza del metodo scientifico ci permette di essere dei cittadini migliori, capaci di distinguere la cattiva dalla corretta informazione, le bufale da ciò che invece è scientificamente provato.

http://www.sulromanzo.it/blog/come-la-scienza-combatte-la-cattiva-informazione-intervista-a-dario-bressanini

© 2016 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

“Contro natura” di Bressanini e Mautino (Rizzoli, 2015)

25 sabato Lug 2015

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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BeatriceMautino, ControNatura, DarioBressanini, recensione, Rizzoli, saggio

OGM e bio: cibo contro natura?

Contro natura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola di Dario Bressanini, chimico, e Beatrice Mautino, biotecnologa, è uscito lo scorso maggio per Rizzoli. Un libro non va mai giudicato dalla copertina, né dai primi capitoli… vero in questo caso più che mai. Per le prime cinquanta pagine non si riesce bene a comprendere il senso del discorso portato avanti dagli autori e il lettore quasi si indispone, avallato anche dal forte bagaglio di pregiudizi e preconcetti sui tanto famigerati, ma al contempo pressoché sconosciuti, “organismi geneticamente modificati”. Poi la tela costruita da Bressanini e Mautino per sostenere le loro tesi si dipana e, a ogni pagina, la lettura si fa più interessante. Il registro linguistico utilizzato dagli autori è volutamente poco tecnico, molto discorsivo e pieno di esempi tratti dalla quotidianità. Un metodo efficace per raggiungere una fetta di lettori più ampia possibile.

Le domande a cui il libro cerca di dare una risposta sono molteplici: «Cosa sono gli OGM? E cosa i mutagenesi? Cosa possiamo o dobbiamo considerare “contro natura”? I media e le autorità ci stanno dicendo la verità al riguardo?». Nelle primissime pagine viene citato un articolo di Tullio Regge,Spaghetti geneticamente modificati, apparso su «Le Scienze» del gennaio 2000, come spunto per riflessioni e considerazioni riguardo al clamore che ha generato. «Il messaggio che Tullio Regge voleva far passare era che gli OGM non sono poi così diversi da quel che mangiamo tutti i giorni, e che nessuno dopo tutto aveva mai avuto problemi con gli spaghetti o i fusilli. Invece il messaggio che è passato è che era proprio il CRESO a essere diverso da ciò che mangiamo tutti i giorni».

Il CRESO è un grano ottenuto dall’incrocio tra la linea messicana del CIMMYT e il mutante del Cappelli Cp8144, sottoposto a una lunga serie di prove agronomiche in varie località dell’Italia centrale e ottenuto trattando il Cappelli con raggi X. Non ci sono errori di lettura o scrittura, è proprio così che si ricavano le tipologie di grano più diffuse per la produzione di paste alimentari. «Piante trattate in reattori nucleari o sui campi di coltivazione con cannoni al Cobalto 60 o con raggi X». Le piante create con la “tecnica della mutagenesi” nei laboratori di tutto il mondo sono all’incirca 2250, compresi i grani duri come il CRESO e le varietà di mandarino senza nocciolo. «Numeri che avrebbero dovuto aiutare a mettere nella giusta prospettiva le cose: le piante mutate sono tantissime, molte più di quelle che immaginiamo, e le mangiamo ogni giorno senza avere problemi»; invece il risultato delle affermazioni di Regge è stato il tacciare il CRESO come il “nemico numero uno” e alimentare costantemente una politica e, al contempo, una propaganda contro gli OGM.

È a questo punto che viene chiarito il discorso portato avanti dagli autori: «La scelta legislativa di definire una classe di organismi in base al modo in cui sono stati ottenuti e non in base alle loro caratteristiche, che alla fine sono le uniche cose che ci interessano quando le dobbiamo coltivare e mangiare, è a nostro parere la radice di tutti i mali, perché ha dato luogo a una legislazione irrazionale e a caratteristiche simili in modo diverso». In Italia sono vietati gli organismi “geneticamente modificati” ma sono consentiti quelli “geneticamente mutati”, come il grano CRESO. Gli autori e non solo loro si chiedono il perché. Stando ai resoconti dei gruppi di ricerca istituiti dall’UE «le biotecnologie e in particolare gli OGM non sono, di per sé, più rischiose delle tecnologie convenzionali di breeding delle piante», ma allora perché trattarle diversamente?

Va inoltre puntualizzato, e Bressanini e Mautino lo fanno benissimo, che se anche è stata dichiarata illegale la coltivazione degli OGM, in Italia non si è fatto lo stesso per il loro utilizzo. «E sì, perché gli OGM in Italia non si coltivano, almeno ufficialmente, ma si “utilizzano” eccome. Alla luce del sole. Legalmente e senza alcuna opposizione». Ammontano a 4 milioni le tonnellate di farina di soia importate ogni anno dall’industria mangimistica. Gli autori hanno calcolato che equivalgono a «55 chili di soia OGM per ogni italiano, deputati, ministri e attivisti compresi».

OGM e "bio": cibo contro natura?

Ecco allora che emerge un quadro chiaro della situazione: dopo aver più o meno inconsapevolmente prodotto, distribuito e mangiato per quasi cinquant’anni “pasta radioattiva”, si regala agli italiani un nemico da combattere, gli OGM, e allo stesso tempo si continua la sperimentazione e la coltivazione dei mutagenesi. Da un punto di vista legale questi continuano a essere consentiti, come lo è l’importazione e la lavorazione di piante o cereali OGM. Ufficialmente in Italia è vietata solo la loro coltivazione. Ma mentre per il legislatore i grani come il CRESO non sono OGM e quindi la loro coltivazione non è illegale, per l’opinione pubblica il CRESO e simili sono diventati OGM e responsabili tra l’altro di “malattie” come la celiachia. Bressanini e Mautino in Contro naturasi soffermano a lungo nell’esposizione di quanto accaduto nel circo mediatico della televisione e della stampa, sottolineando gli errori, le superficialità e a volte la facile speculazione che ha portato gli italiani verso una dannosa disinformazione riguardo gli OGM, i mutagenesi e i prodotti biologici.

OGM e "bio": cibo contro natura?

Gli autori non sono per principio favorevoli o contrari agli OGM, ai mutagenesi oppure ancora ai prodotti “bio”; cercano solo di fare un po’ di chiarezza in “universi” di cui si fa un gran parlare ma che in fondo restano poco conosciuti.

Si può anche persistere nella convinzione che gli OGM siano dannosi, che i mutagenesi lo siano di più o di meno, che i prodotti biologici siano “naturali” ma il libro è comunque interessante. Contro natura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola di Dario Bressanini e Beatrice Mautino è, insomma, un’analisi di tutto rispetto.

http://www.sulromanzo.it/blog/ogm-e-bio-cibo-contro-natura

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