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Irma Loredana Galgano

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Cosa significa davvero scegliere di essere un medico in Italia? “Dal profondo del cuore” di Ciro Campanella (Di Renzo Editore, 2017)

08 sabato Dic 2018

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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CiroCampanella, Dalprofondodelcuore, DiRenzoEditore, recensione, romanzo

Tagli all’istruzione. Tagli alla sanità. Scelte politiche e non mediche. Organizzazione d’interesse e non di necessità. Dirigenti che devono diventare manager e dipendenti schiavi. Il tutto senza soldi. O meglio, con una distribuzione irresponsabile dei fondi. Quando, in Italia, si parla di malasanità, giustamente, ci si riferisce alla scarsa qualità dei servizi offerti all’utenza, ai pazienti, ovvero ai malati che si rivolgono al servizio sanitario nazionale per ricevere le supposte dovute cure. Ma bisognerebbe includere e ricordarsi, ogni volta, che di malasanità soffrono anche le persone (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, …) i quali ogni giorno affrontano davvero il problema, sulla propria pelle.

È la politica che decide cosa spetta ai pazienti. Quali esami, quali farmaci, se e quanti giorni di degenza, se e quali tipi di intervento… Sulla base delle linee guida nazionali e internazionali certo ma, soprattutto, seguendo la logica di interessi che spesso non sono né medici né professionali e in base a quanti fondi si riescono a destinare.
Quali conseguenze ha tutto questo sulla vita, sulla psiche, sulla carriera e sull’essere di un medico che non è un politico e neanche un burocrate?

Leggere Dal profondo del cuore di Ciro Campanella aiuta a farsene un’idea precisa. Un libro, definito dallo stesso autore un diario edito lo scorso anno da Di Renzo Editore, che racconta la parabola professionale e personale di un ragazzo che sceglie di fare il medico perché «fare qualcosa di positivo per gli altri è ciò che porta maggiori premi morali». Una scelta che è solo l’inizio di un lungo percorso di studio e lavoro che lo ha condotto a girare gli ospedali del mondo per imparare le tecniche migliori, il metodo e il modo per salvare le persone. Per cercare di farlo. Per riuscirci il maggior numero di volte possibile.

La vita è fatta di questo in fondo, «di scelte, talvolta crudeli, talaltra avventurose. E non sai mai se hai fatto quella giusta, finché non ne paghi il conto». E Campanella ne ha pagato uno salato. Tanti anni lontano gli avevano fatto dimenticare cosa è in realtà la sanità in Italia. La scelta di ritornare gliela ha sbattuto di nuovo in faccia quell’inadeguatezza che aveva percepito già da studente. Quel metodo sbagliato di affrontare politicamente scelte e decisioni che devono, o dovrebbero essere, solo mediche e scientifiche.

Ciro Campanella ha lavorato come cardiochirurgo in Sudafrica, in Scozia, in Cina, India, Stati Uniti, Europa, Turchia. Ha conosciuto aspetti della vita e del mondo che in tanti ignorano del tutto. Ha lavorato e studiato sodo eppure scrive un libro adottando uno stile narrativo che è l’emblema della semplicità e della linearità. Sembra raccontare le esperienze della sua vita attraverso gli occhi sognanti e disincantati di quel giovane uomo che sceglie di fare il medico e salvare vite umane per ottenerne in cambio ‘solo’ premi morali.

Dal profondo del cuore di Ciro Campanella è fuor di dubbio un diario all’interno del quale l’autore racconta la sua personale esperienza ma rappresenta per certo anche il racconto, la denuncia di un sistema sanitario che mette colui che dovrebbe esserne il fulcro, ovvero il paziente, in ultima posizione. Lo ignora come ne ignora i reali bisogni. E questo è sotto gli occhi e sulla pelle di tutti e di ogni cittadino italiano che ogni giorno si vede costretto a lottare per vedere riconosciutogli un diritto che dovrebbe essere già acquisito: il diritto a ricevere adeguate cure e un trattamento dignitoso. Non è così e non lo è da tanto di quel tempo che si potrebbe anche ipotizzare non lo sia mai stato.

Un libro, Dal profondo del cuore, scritto con uno stile semplice e lineare ma che affronta un problema complesso e grave. Un diario che merita senz’altro di essere letto anche perché spinge il lettore a guardare oltre la storia personale ivi narrata e volgere lo sguardo verso l’origine del problema, la causa. Perché è da lì che deve o dovrebbe partire il cambiamento se si desidera che sia reale, concreto ed efficace.


Articolo originale qui


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© 2018, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

L’importanza della scienza e della cultura nelle parole di Lucia Votano. “La via della seta. La fisica da Enrico Fermi alla Cina” (Di Renzo Editore, 2017)

25 domenica Mar 2018

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DiRenzoEditore, Laviadellaseta, LuciaVotano, recensione

Pubblicato con Di Renzo Editore, La via della seta di Lucia Votano è un lungo e intenso dialogo che la fisica porta avanti con il suo interlocutore prima e con il lettore poi. Un libro nato da un’intervista che lo stesso editore ha composto per l’autrice, trasformato poi in testo e proposto al lettore in forma narrativa. Un’idea originale che si rivela anche interessante nel risultato. Leggendo il testo si riescono a intuire le domande, non inserite, ed è piacevole seguire le risposte.

Un libro che accompagna il lettore nel “misterioso” mondo della ricerca scientifica e lo aiuta a meglio comprenderne il funzionamento, le dinamiche, le evoluzioni e, purtroppo, anche le involuzioni. Come quella che sta attraversando il nostro Paese e che nessuno sembra realmente intenzionato ad arginare. Un disinteresse protratto verso la scienza e la cultura in generale che ha profondamente minato il ruolo centrale che Italia ed Europa hanno avuto in passato. I paesi asiatici, soprattutto Cina e Giappone, hanno «assunto un ruolo rilevante, direi predominante, nell’ambito della ricerca» e questo è un grave errore sottovalutato dal mondo occidentale, Italia in primis, per «l’assoluta rilevanza della conoscenza come valore in sé e come motore trainante del benessere sociale ed economico della nazione».

La scienza e la cultura svolgono «entrambe, e congiuntamente, il ruolo di motore dello sviluppo di una nazione». Purtroppo però i vari governi italiani succedutisi negli ultimi decenni non hanno fatto altro che tentare di ridimensionarne l’importanza nei fatti, con tagli continui e indiscriminati ai fondi e ai finanziamenti, anche se, a parole, erano tutti propensi per il loro incremento e la loro rivitalizzazione. E così mentre il mondo intorno a noi «cambia velocemente, anzi corre, noi siamo rimasti quasi fermi», perseverando su «antichi errori», continuando a «puntare su un modello di sviluppo a contenuto medio-basso di conoscenza».

Un libro, La via della seta, che ricorda molto i romanzi di formazione. Un romanzo che è anche un’accurata auto-biografia di una scienziata, di una donna, di una madre, di una compagna. Una persona che ha affrontato per certo la vita con determinazione, compiendo anche scelte coraggiose e, per certi versi, audaci, in considerazione del periodo storico in cui sono state realizzate.

Interessante la parte di narrazione della vita privata e di quando e come questa abbia inciso e determinato quella professionale. Parimenti quella in cui l’autrice si sofferma in considerazioni e analisi sull’Italia di ieri e su quella di oggi. Ma l’aspetto davvero eccezionale del libro sono i passaggi nei quali la Votano si dilunga in descrizioni tecniche sugli aspetti specifici del suo lavoro e su argomenti vari di fisica, come le forze le particelle gli acceleratori. Sono vere e proprie lectio magistralis pur nella semplicità del registro linguistico che si è deciso di utilizzare. Interessanti e stimolanti. Riescono a trasmettere, più ancora delle altri parti del libro, la passione dell’autrice per il proprio lavoro ma, più in generale, per la fisica e la scienza. Oltre, naturalmente, le sue profonde e corpose conoscenze.

La via della seta. La fisica da Enrico Fermi alla Cina di Lucia Votano è un libro molto interessante, innovativo nella forma e superlativo nel contenuto, un dialogo articolato che racconta la carriera scientifica dell’autrice, da lei stessa indicata come «un faticoso sentiero di montagna, sempre in salita, ma allietato a tratti da splendidi panorami».


Articolo originale qui



Disclosure: fonte biografia dell’autrice www.direnzo.it


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