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Irma Loredana Galgano

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“La buona legge di Mariasole” di Luigi Romolo Carrino (Edizioni e/o, 2015)

01 lunedì Giu 2015

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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EdizioniEO, LabuonaleggediMariasole, LuigiRomoloCarrino, recensione, romanzo, thriller

La buona legge di Mariasole - Luigi Romolo Carrino

Personaggio spin-off del romanzo Acqua Storta, Mariasole Simonetti domina indiscussa la scena per tutte le oltre duecento pagine del libro dedicato alla sua “buona legge” da Luigi Romolo Carrino, edito da E/O nel marzo di quest’anno.

La scrittura, l’incisività, la forza e la determinazione permangono le caratteristiche di questa affidabile penna campana talmente abile nel descrivere i fatti del suo territorio da porre il lettore quasi in un atteggiamento di sfida. Si cerca, fin dalle prime pagine, il passaggio, la frase, l’aneddoto o il riferimento che renda La buona legge di Mariasole l’ennesimo piatto racconto della criminalità organizzata e dei ‘camorristi’ dell’hinterland partenopeo. Non trovarli sarà l’unica delusione per chi si ritroverà a leggere con morboso pathos i pensieri e le parole della protagonista, a seguire le sue vicende e scoprire la sua legge.

«Mi facevi schifo. Eri tutto quello che non volevo da un marito. Il giorno che ti sposai odiavo tutti. Non potevo fare altro che sposarti e odiarti, perché queste sono le nostre leggi, le abbiamo giurate, tu per la tua famiglia e io per la mia, e valgono sempre e comunque, anche sottoterra. È per questo che Ferdinando ha messo la videocassetta del tuo battesimo di camorrista sotto la tua testa sparata.»

Destini che si incrociano, vite predestinate che sembrano vissute come in un sogno, o meglio un incubo dal quale non esiste risveglio se non la morte. Crescere nella consapevolezza di non poter avere un’alternativa, di non poter desiderare nulla di diverso da quello che è stato già deciso, apprendere tutti i riti e i miti in maniera tale da essere preparati a ogni evenienza, soprattutto gli imprevisti. E Mariasole si ritroverà a doverne gestire tanti, di imprevisti, lei che si era illusa di poter vivere una vita diversa, lontano, una vita fatta di amore, di quotidianità e invece scivola sempre più dentro ciò che voleva rinnegare e per assurdo lo fa per amore.

«Noi siamo un continuo presente, noi stiamo ma non procediamo e non trascorriamo. Chi si è mangiato la vita nostra? La vita si mangia la vita da dentro in questa città, siamo una contraddizione temporale. Una sospensione, una fotografia immobile.»

L’autore esordisce con la dedica a suo fratello Giuseppe e chiude con quella alla sua città, Napoli. Sentimenti e affetti diversi certo ma generati entrambi da un amore viscerale, profondo. Legami indissolubili, esattamente come quelli raccontati nel libro racchiuso tra le due dediche. La buona legge di Mariasole di Luigi Romolo Carrino il romanzo che racconta della forza più potente che c’è a questo mondo: l’amore di una madre per i propri figli.

La buona legge di Mariasole – Luigi Romolo Carrino

© 2015 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

“La banda degli amanti” di Massimo Carlotto (Edizioni E/O, 2015)

27 lunedì Apr 2015

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EdizioniEO, Labandadegliamanti, MassimoCarlotto, recensione, romanzo, thriller

La banda degli amanti, Massimo Carlotto, recensione

Con La banda degli amanti (Edizioni E/O, 2015) Massimo Carlotto scrive un altro capitolo della serie dedicata all’investigatore ‘senza licenza’ Marco Buratti, detto l’Alligatore. Un nomignolo che sembra dirla lunga sull’uomo che lo ‘indossa’ come una seconda pelle ma che in realtà sorprende il lettore esattamente come accade ogni volta che si scorrono le pagine scritte dalla penna di un grande maestro.

Ancora una volta Carlotto ci porta a elaborare considerazioni amare sulla società odierna, sui suoi mali, le degenerazioni, le perversioni che sembrano non voler risparmiare alcuno. Ci porta a conoscere ‘il nuovo crimine’ che ben si adatta ai tempi e si scontra con quello ‘classico’ zeppo di regole e codici d’onore, sconosciuti alle bande criminali improvvisate e spietate che agiscono seguendo la sola legge del profitto. Uno sfruttamento infinito che non risparmia niente e nessuno, neanche donne e bambini.

«Eravamo consapevoli che la nostra fosse una delle ultime. Faceva parte di un mondo criminale che andava scomparendo, di cui eravamo stati protagonisti a vario titolo per un ventennio. Ora stava andando in pezzi, sostituito da organizzazioni e personaggi che ci facevano ribrezzo e con cui non volevamo avere nulla a che fare. La modernità, in quel settore, era ormai mafiosa, multinazionale, trasversale a ogni forma di corruzione del potere e delle istituzioni. E nociva. Quando arricchirsi illegalmente significa avvelenare la gente e i territori, concepire la schiavitù, mescolarsi con politici, imprenditori e boss della finanza, gli uomini liberi e con una coscienza abbandonano la festa.»

L’Alligatore si è rifugiato in Sardegna, per cercare di affogare dolore e disperazione e scomparire lentamente ma nella maniera più dolorosa possibile, quando viene raggiunto e avvicinato da una donna ricca e straniera che vuole il suo aiuto per ricostruire i tasselli della sua esistenza ‘perfetta’, minata da una ‘ombra’ che lei non vede l’ora di chiarire e far scomparire. Per risolvere il caso Buratti sarà costretto a collaborare con l’ispettore Giulio Campagna, il quale crederà per tutto il tempo di avere ogni diritto di maltrattarlo perché privo di regolare licenza ed ex galeotto.

Anche se non vuole ammetterlo neanche a se stesso, Campagna sa benissimo che non sono quelli come l’Alligatore il vero problema della società e così, fingendo reticenza, lo aiuta volentieri.

«Finse di guardare una vetrina dell’ennesimo negozio di calzature cercando di calmarsi. La commessa annoiata sfogliava una rivista. Attività come quelle crescevano a dismisura in quel periodo. Erano perennemente vuote e battevano decine di scontrini. Il miracolo dei periodi di crisi. Ma il riciclaggio sosteneva l’economia e ormai tutti chiudevano gli occhi. Anche lui.»

L’Alligatore, Max la Memoria e Rossini, tormentati dai fantasmi della spiaggia di Beirut, si tuffano a capo fitto nel caso della ‘banda degli amanti’ non solo e non tanto per aiutare ‘la svizzera’ ma soprattutto per vedere se possono ancora farcela a ricostruire delle vite, le proprie. La storia e l’epilogo ricompensano abbondantemente il lettore che cerca nell’intreccio la suspense di un noir premiandolo anche con gli indizi che lasciano facilmente sperare nel prosieguo delle ‘avventure letterarie’ dell’investigatore ‘senza licenza’ Marco Buratti.

La banda degli amanti – Massimo Carlotto

© 2015 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

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