Oggi le donne sono al potere. Dirigono imprese, governano paesi, comandano eserciti. Ne hanno conquistato il diritto. Ne sono capaci. Ma nulla va dato per scontato.
Questo il motivo per cui Giulia Sissa, docente di scienze politiche alla University of California, ha ritenuto necessario un libro che ripercorresse la tappe determinanti di questo lungo e tortuoso percorso che dagli antichi greci giunge fino a noi e ha, come meta, la parità l’eguaglianza e il rispetto reciproco.
I greci hanno saputo immaginare ragazze eroiche, madri autorevoli, regine guerriere. Ma hanno anche inventato l’autogoverno di cittadini guerrieri, la demokratia, nel quale il popolo è maschio e deve essere virile. Ed ecco che le donne potenti diventano impossibili.
L’uomo è un animale politico e la donna un animale domestico: Aristotele organizza queste idee in un sistema di pensiero. Il cristianesimo ne diffonde i principi e ne rafforza il rigore.
Sarà solo alla fine del Settecento che emergeranno nuovi diritti, i quali appartengono a ogni individuo in quanto essere umano, senza distinzione di genere. È il progetto emancipatorio dei Lumi. È la premessa della qualità democratica moderna. Per Giulia Sissa, è il nostro orizzonte.
Le donne non sono identiche agli uomini e gli uomini non sono identici alle donne. Biologicamente è così. Per cui, nell’analisi dell’autrice, ciò che rende veramente possibile l’emancipazione e l’uguaglianza lo dobbiamo a quei filosofi che sostituiscono la legge naturale con i diritti umani. Lo dobbiamo alla cultura dei Lumi. Non quella portata avanti da Rousseau il quale, ancora più sprezzante di Aristotele, rifiuta alle donne la possibilità di “coltivare” la ragione, ossia di ricevere un’istruzione adeguata, accusandole di usurpare diritti non dovuti. È con Condorcet che il progetto dell’Illuminismo comincia ad apportare chiarezza scientifica, a sostituire il biasimo con il sapere.
Ancora oggi si dà per scontato che le donne, anche le donne politiche scienziato astronauta medico ingegnere, siano invischiate nella domesticità alla quale, del resto, non si smette di ricondurle. Si mette in risalto la loro apparenza fisica, come se avesse in qualche modo a che fare con ciò che pensano, dicono e contro cui si battono o da cui si difendono.
Le donne vivono la loro presenza in posizioni di alta responsabilità come un’intrusione in un universo solidale, omogeneo, fratriarcale.1 In tali condizioni giungono a dubitare della loro legittimità. Forse il motivo per cui sovente si assiste a una sorta di metamorfosi riguardo le donne che hanno il potere – politico o economico – e che ricoprono ruoli apicali. Attivano una sorta di mascolinizzazione, evidente nei comportamenti, nelle espressioni verbali e, a volte, anche nell’abbigliamento. Quasi a voler celare la loro reale identità e tentare di uniformarsi o mimetizzarsi all’interno di questo ambiente fratriarcale che le circonda.
I teorici contemporanei della democrazia si appoggiano al postulato dell’universalismo: il demos moderno è inclusivo. Nei processi di democratizzazione vediamo emergere l’aspirazione a un’uguaglianza sociale, intesa come equivalenza, autonomia e partecipazione.2 L’equivalenza significa attribuire un valore uguale a individui che appartengono a gruppi sociali diversi ma che sono tuttavia riconosciuti e rispettati nella misura in cui condividono tutti una stessa umanità. Ammettere tutti i cittadini al diritto di cittadinanza non significa abolire le differenze – di ricchezza, status, classe, genere – bensì trascendere queste distinzioni in vista di un livello superiore di somiglianza umana.
Il libro
Giulia Sissa, L’errore di Aristotele. Donne potenti, donne possibili, dai greci a noi, Carocci Editore, Roma, 2023
1F. Gaspard, Du patriarcat au fratriarcat. La parité comme nouvel horizon du feminisme, in «Cahiers du genre», 2-3, 2011.
2P. Rosanvallon, La società dell’uguaglianza, Castelvecchi, Roma, 2013.
Articolo pubblicato sulla Rivista Leggere:Tutti – Gennaio/Febbraio 2024
Source: Si ringrazia l’Ufficio Stampa di Carocci Editore per la disponibilità e il materiale.
Disclosure: Per le immagini, tranne la copertina del libro, credits www.pixabay.com
LEGGI ANCHE
La voce delle donne per sconfiggere la misoginia: “Donne medievali” di Chiara Frugoni
© 2024, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).