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Irma Loredana Galgano

Irma Loredana Galgano

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“Non temerò alcun male” di L.K. Brass (Autopubblicazione, 2017)

24 giovedì Mag 2018

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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IldealdellApocalisse, LkBrass, Nontemeroalcunmale, recensione, romanzo, thriller

L.K. Brass mantiene anche in Non temerò alcun male l’impostazione data alle altre sue pubblicazioni. Romanzi ambientati in località e città solo in apparenza amene. Personaggi che forse non la vorrebbero neanche una vita “normale” e sono costantemente “costretti” dal caso, dalle loro conoscenze come dalla forte determinazione che li caratterizza, a dimenarsi tra mille pericoli e ostacoli, affrontare i cattivi, combattere il male nelle sue molteplici forme pur di portare a compimento la missione o il salvataggio.

Storie che solo in apparenza ricordano o rimandano a quelle di spionaggio o geopolitica internazionale. A muovere i protagonisti di Brass non è mai la mera sete di vendetta o di denaro, la stabilità economica o di potere… no, l’autore racconta le vicende di persone che mantengono sempre, nonostante tutto, la loro profonda umanità. E questa forse è proprio la peculiarità che meglio li caratterizza.

Invariato, rispetto alle precedenti opere, il registro narrativo. Uno stile di scrittura che è apparso maturo fin dai primi romanzi. Una grande capacità di raffigurazione pur nell’essenzialità delle descrizioni ambientali e temporali. Una immediata capacità di coinvolgimento del lettore nel quale suspense e curiosità si fondono già dalle prime pagine.

L’autore racconta sempre, nei suoi libri, storie in apparenza inverosimili, esagerate, con intrighi e complotti internazionali. Vicende che letteratura, cinema e televisione ci hanno abituati a indicare come tali, ovvero verificabili solo nella finzione, nell’immaginario fantasioso di uno scrittore, produttore, sceneggiatore o regista che sia. Eppure è proprio in questo loro “esagerato” irrealismo che le storie di Brass acquisiscono tutta l’autorevolezza di un racconto di vita vissuta: nella precisione dei dettagli, nella descrizione accurata dei gesti come dei pensieri dei protagonisti… tutto lavoro che, ogni volta, conferma le grandi doti di scrittura dell’autore, indipendentemente dalla veridicità o meno dello scritto.

Che sia una storia vera o immaginaria a un certo punto non conta più per il lettore di Brass, ammaliato e rapito com’è dai suoi scritti al punto da desiderare con forza, nel caso di Non temerò alcun male per esempio, che la storia duri ancora molto, prosegua in altri libri e, magari, trovi una “migliore” conclusione. Anche in questo caso infatti l’epilogo è triste, amaro, realistico, come del resto l’intera vicenda. Le storie raccontate dall’autore, come gli stessi protagonisti, non sono facili e loro non hanno di certo una vita semplice, nonostante l’assenza quasi plenaria di difficoltà economiche e conoscenze, soprattutto linguistiche e informatiche. Persone che a un occhio estraneo potrebbero dare l’idea di essere dei privilegiati sono in realtà dei tormentati che scelgono però, comunque, di portare a fondo la loro missione, gli impegni presi, anche quando sono perfettamente consapevoli di cosa questa scelta comporterà per la loro vita e per quella dei loro cari.

Uomini profondamente innamorati e rispettosi delle compagne. Impavidi e coraggiosi. Pronti a rischiare la vita pur di saperle al sicuro o di ottenere per loro giustizia. Personaggi certo, ma anche modelli ideali che hanno al fianco donne altrettanto coraggiose, fedeli e determinate. “Fantasiosi” modelli di persone che si vorrebbe incontrare sempre più spesso nella vita reale, di cui si sentirebbe parlare molto più volentieri che non, come purtroppo accade, di psicopatici violenti, aggressivi e vendicatori che usano la violenza per placare le personali frustrazioni e insicurezze, che fanno la voce grossa nel tentativo di celare il vuoto della loro ignoranza.

Tecnicamente molto ben riusciti i passi nei quali Max legge stralci della bozza del romanzo di Lisa e vengono, in questo modo, chiariti i punti salienti e quelli rimasti ancora oscuri della vicenda che ha stimolato la giornalista prima a indagare nell’archivio, per caso ritrovato nella soffitta della loro nuova abitazione, e poi a mettere nero su bianco quanto scoperto. Risultano questi dei passaggi narrativi molto interessanti che aiutano il lettore a entrare nel rapporto profondo tra Max e sua moglie, come a conoscere quei personaggi finora solamente nominati, anche laddove si parla di persone e vicende del passato.

I libri di Brass sono ben scritti e hanno sempre una trama molto fitta e articolata, sono romanzi che non disdegnano la denuncia, l’impegno civile e sociale, la conoscenza e l’analisi dei problemi e dei mali della società contemporanea. Il lettore non può quindi fare a meno di chiedersi se la via dell’autopubblicazione sia una scelta dell’autore o sei i libri non trovano interesse e riscontro da parte degli editori e, in questo caso, per quale motivo. Nella quarta si legge: «L.K. Brass ha scelto di aprire al pubblico anche le opere inedite perché è convinto che solo i lettori abbiano l’ultima parola». Probabilmente è questo che interessa all’autore, il quale vuole far arrivare i suoi scritti ai lettori, indipendentemente dalla presenza o meno di un editore.

La storia di Lisa e Max e, in particolare le vicissitudini della donna, invogliano il lettore a riflettere sulla “leggerezza” con la quale tutti o quasi hanno sostituito i tradizionali mezzi di scrittura e condivisione in favore del molto più “accessibile” computer. Elemento indispensabile certo ma strumento che ha cancellato il diritto al ripensamento, all’oblio e alla privacy, maggiormente dopo l’avvento delle Rete. Strumento dove anche ciò che viene in apparenza cancellato rimane accessibile per coloro che conoscono i meccanismi e i processi di funzionamento molto più della gran parte dei comuni fruitori. Non si può tornare indietro e non sarebbe neanche un vantaggio ma è assolutamente necessario andare avanti con coscienza reale e consapevolezza di cosa ciò veramente rappresenti. E Brass nei suoi libri più volte cerca di mostrarlo ai suoi lettori.

Il finale è perfettamente in linea con il resto della storia e non delude di certo il lettore, anche laddove si era potuto sperare in un epilogo meno tragico e cruento. Ma, come spesso ricordato anche nel libro, la realtà supera sempre la fantasia e, per essere realistica, una storia non può e non deve seguire solo le speranze e i sentimenti. Non reggerebbe l’impatto con la realtà, in questo caso rappresentata dallo “spietato” giudizio critico del lettore.

Impressiona quasi che Brass capace di scrivere in maniera molto rigida di spionaggio, pirateria informatica, complotti, esecuzioni efferate, armi e ordigni… sia al contempo capace di destinare alla compagna una dedica di siffatta dolcezza. Del resto è lo stesso dualismo che si ritrova anche nei suoi personaggi.
«Non di certo per ultima, ringrazio la mia prima lettrice, mia fonte d’ispirazione quando scrivo di legami indissolubili. Ho la fortuna di non dovermi addentrare in alcuna selva oscura, ma accanto a lei non temerei alcun male».

Un libro sicuramente ben riuscito, Non temerò alcun male che L.K. Brass ha pubblicato a marzo dello scorso anno. Un romanzo che soddisfa gli amanti del thriller ma che contiene anche tanto altro. Una lettura per certo consigliata.


L.K. Brass: Nato a Lugano, si occupa di consulenza per i sistemi informativi finanziari. Ha vissuto a Parigi, Vaduz, Chicago, Ginevra e Zurigo. Ha esordito con “Il deal dell’Apocalisse” (pubblicato anche con il titolo “I mercanti dell’Apocalisse”), primo libro dell’omonima trilogia. “Non temerò alcun male” è il suo quarto romanzo.


Articolo originale qui


Source: Si ringrazia l’autore L.K. Brass per la disponibilità e il materiale


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© 2018, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

Riflettori puntati sul mondo della finanza in “Fine dell’oblio” di L.K. Brass

25 lunedì Dic 2017

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Finedelloblio, IldealdellApocalisse, ImercantidellApocalisse, LkBrass, NWO, ordinemondiale, paura, recensione, romanzo, thriller

Continua la saga de Il deal dell’Apocalisse di L.K. Brass che con Fine dell’oblio aggiunge un altro capitolo alle avventure di Daniel e Anna, sempre impegnati nella loro crociata contro le ingiuste e occulte operazioni della finanza internazionale.

Troveranno nuovi compagni di viaggio che sono in realtà presenze del loro passato e, in contemporanea, dovranno, ancora una volta, dire addio ad affetti e amori. Un’esistenza straziante la loro, votata a combattere nemici tanto ‘invisibili’ quanto crudeli la cui unica fede è il denaro che porta al successo, che conduce al potere.

In Fine dell’oblio L.K. Brass si è divertito a inserire un lungo prologo e un paio di capitoli iniziali che, se pur necessari al compimento della storia, ritardano il reincontro del lettore con i protagonisti lasciati ne I mercanti dell’Apocalisse e le loro adrenaliniche vicende. A partire dal terzo capitolo però il lettore viene ricompensato e riesce a ‘inserirsi’ appieno nella vicenda narrata, a seguirla con interesse crescente e sperare di ritrovarla ancora nel prossimo libro.

In teoria la vicenda di Daniel Martin e Anna Laine potrebbe aver trovato la sua conclusione in maniera esaustiva anche con un minor numero di pagine e di libri ma quello portato avanti dall’autore sembra essere un progetto di più ampio respiro, nel quale le vicissitudini dei protagonisti ne costituiscono solo una parte. La capacità maggiore di scrittura di L.K. Brass risiede infatti nella volontà di raccontare ciò che in letteratura e al cinema viene sempre presentato come fantascientifico per quello che in realtà è, e di farlo anche molto bene. Azioni e operazioni che hanno luogo ogni giorno nel mondo reale come in quello surreale della finanza. E presentarlo come un vero problema, anche qualora la storia da lui narrata sia tutto frutto di fantasia.

Raccontare il danno causato all’economia reale dalle manipolazioni dei mercati finanziari. «Pensa alla mamma che stringe la sua bimba che si sta spegnendo per la fame, perché la farina ha raggiunto prezzi che lei non può pagare. Pensa ai bambini di Atene che arrivano a casa la sera e scoprono che i genitori si sono suicidati perché hanno perso tutto. Pensa se questo si moltiplicasse non due, non dieci, ma cento o mille volte»… Pensiamo che la moltiplicazione è già in atto, purtroppo. Bisogna pensarci, agire e risalire alla «fonte del danno».

L.K. Brass conferma con Fine dell’oblio la sua capacità di inventare storie interessanti e coinvolgenti, di raccontare il lato oscuro della finanza internazionale in maniera da renderlo comprensibile e accessibile a tutti, di denunciare i mali del mondo e di farlo in maniera ineccepibile creando libri assolutamente da leggere.


Source: Si ringrazia l’autore L.K. Brass per la disponibilità e il materiale

Disclosure: Fonte trama libro quarta di copertina; fonte biografia sito personale dell’autore

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© 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

“I mercanti dell’Apocalisse” di L.K. Brass

26 lunedì Set 2016

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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Giunti, IldealdellApocalisse, ImercantidellApocalisse, LkBrass, NWO, ordinemondiale, recensione, romanzo, thriller

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Romanzo d’esordio dell’autore che si firma L.K. Brass, I mercanti dell’Apocalisse (Giunti, 2016) è un thriller che vuole mostrare al lettore il volto oscuro del mondo finanziario che ormai governa a tutti gli effetti il mondo, quello vero.
Daniel Martin, esperto informatico con un passato da hacker prima e agente segreto poi, comprende tardi di essere in pericolo, non realizza che sarà la sua stessa indecisione la condanna che porrà la parola fine alla sua vita, quella vissuta fino a quel momento almeno.
I mercanti dell’Apocalisse è un libro che nasce dall’idea di Brass di farne una serie e, in effetti, la vicenda in esso narrata sembra proprio un prologo che aiuta e invoglia il lettore a entrare e percorrere i sentieri del labirintico mondo che l’autore vuol fargli conoscere. Un universo fatto di byte, programmi, sistemi, misteri e segreti opportunamente celati dietro un’apparente normalità, falsa come falso è il mondo finanziario che la controlla.
A tratti sembra di rivedere le scene dei film della trilogia Matrix, firmata dai fratelli Lana e Andy Wachowski, ma solo per il senso di inquietudine che avvolge l’intera vicenda.
In Matrix l’intero genere umano è soggiogato dalle macchine di cui un tempo si serviva, ne I mercanti dell’Apocalisse i cattivi si servono delle macchine per controllare interi Stati. Ma chi sono questi cattivi.

«Quando abbiamo scoperto gli insider con Michael abbiamo fatto una stima ancora più precisa. Negli ultimi due anni le loro operazioni hanno fruttato circa sei miliardi e le scommesse contro i Paesi dell’euro come minimo settanta.»

Insider interni vendono informazioni a operatori del mercato finanziario che lavorano in maniera occulta ma costante per vanificare gli effetti delle misure poste in essere dalla Bce (Banca Centrale Europea) a tutela delle economie degli Stati deboli.
All’inizio dell’estate del 2007 delle insolvenze su mutui ipotecari concessi negli Stati Uniti generarono uno shock per la finanza mondiale con conseguenze definite epocali. A partire dal 2008 la crisi si è spostata in quella che viene definita “economia reale”.
Ci si chiede perché mai per investimenti sbagliati fatti da banchieri e finanzieri debbano farne le spese migliaia di lavoratori e risparmiatori in tutto il mondo.

«Anna continuò il suo racconto lasciandosi andare a un lungo sfogo. Scommettere con le economie di interi Paesi era un crimine senza appello. Sapeva che dietro le statistiche e il Pil c’erano le vite delle persone che pagavano a caro prezzo l’avidità di finanzieri senza scrupoli. »

Dalla sua uscita sul mercato librario, lo scorso marzo, si è letto molto su quanto, ne I mercanti dell’Apocalisse, ci fosse di autobiografico nel protagonista. Non importa quanto di personale Brass abbia voluto raccontare, ciò che bisognerebbe chiedersi è invece quanto ci sia di ognuno di noi nella gente vittima dei “mercati finanziari”.
Leggendo alcuni passaggi del libro che narrano delle menzogne e delle mezze verità spacciate per ineluttabili necessità con il contributo di governi e media ritornano alla mente le narrazioni di Michael Ende in Momo (Longanesi, 1984) il quale già nel 1973, anno di uscita del testo, denunciava l’inganno messo in atto dal sistema per rubare il tempo, e quindi la vita, alle persone con la promessa, falsa, di restituire loro tutto con gli interessi dopo il sessantaduesimo anno.
Lucio Anneo Seneca, vissuto a ridosso dell’anno zero, sosteneva che «il tempo è l’unica cosa che nessuno, nemmeno una persona riconoscente ci può restituire.»
Il tempo è fondamentale. Il tempo è lo spazio della vita. Maurizio Pallante ne I monasteri del terzo millennio (Lindau, 2013) descrive perfettamente le degenerazioni dell’attuale sistema che tenta di convincere tutti a identificare la vita con il lavoro e la produzione di oggetti o denaro e la rimanente parte di “tempo libero” come un vuoto da riempire con attività passatempo. Uno spazio quasi inutile.
L.K. Brass, forse per evidenziare il paradosso dell’attuale sistema, afferma che «tutto è pura finzione. Solo quando succede sui mercati finanziari è reale».
Ecco allora che un nuovo quesito si fa spazio nel lettore: perché lasciare tutto in mano a persone che fanno un gioco simile a quello d’azzardo anche dove quest’ultimo è vietato per ovvi motivi?
Si sofferma a lungo l’autore nelle descrizioni fatte dal protagonista Daniel Martin sulle similitudini tra finanza e gioco d’azzardo. Le differenze sulle conseguenze invece sono ben note.
I mercanti dell’Apocalisse di L.K. Brass è fuor di dubbio un gran bel libro che dice, senza tanti giri di parole, ciò che dovrebbe essere ormai chiaro a tutti e che invece si occulta e si finge di non capire solo perché un eventuale cambiamento forse spaventa più della crisi del sistema che in qualche modo ci si illude di riuscire a superare rimanendo indenni.

«La situazione economica sta precipitando. Uno stato è in default e sta trattando un condono quasi totale del debito, mentre un altro sta preparando segretamente l’uscita dall’euro. Le economie mondiali crescono, ma il divario fra le classi continua ad aumentare.»

L.K. Brass: Nato a Lugano, ha vissuto a Parigi, Vaduz, Chicago, Ginevra, Zurigo. Si occupa di sistemi informativi finanziari. I mercanti dell’Apocalisse è il suo primo romanzo.

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© 2016 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

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