La psicoanalisi ha compiuto centoventi anni. Per certi versi è molto cambiata, per altri conserva stretti legami con le sue origini. Qual è la sua eredità più preziosa?
Ne parlano, in una sorta di dialogo scritto, Bolognini – tra i più noti psicoanalisti italiani – e Nicoli – notevole analista e divulgatore.
Filo conduttore del loro dialogo è il rapporto tra la psicoanalisi contemporanea, più attenta di un tempo alla relazione emotiva che si instaura nella coppia analitica, e i disagi di oggi, incentrati sulle fragilità narcisistiche e sulla diffidenza nel rapporto con l’altro.
Gli autori riflettono sulla genesi della sofferenza mentale, e sui modi in cui la psicoterapia analitica si offre come chiave di lettura e insieme come cura. Allargano lo sguardo anche a temi di triste attualità, come la guerra, i totalitarismi e la sostenibilità ecologica della civiltà umana.
Centrale nel libro è l’attenzione al nucleo costitutivo dell’esperienza analitica: lo sviluppo, nella relazione terapeutica, di una particolare intimità, funzionale alla cura, tra un essere umano che diventa “paziente”, con la sua sofferenza e la sua richiesta di aiuto, e un altro essere umano, l’analista, dotato di una competenza professionale coniugata alla sua più autentica presenza personale.
La psicoanalisi ha ancora molto da offrire, nell’interpretazione degli autori, e la sua sfida è quella di intercettare nuovi bisogni e nuove forme di sofferenza, e di proporre modalità di intervento meglio percorribili dalle soggettività contemporanee.
Freud e il mondo che cambia è strutturato in diversi capitoli, ognuno dei quali focalizza su un tema particolare, introdotto dalla domanda che Nicoli di volta in volta porge a Bolognini. Interrogativi molto argomentati che fungono da input per l’elaborazioni delle idee e delle tesi che poi Bolognini analizza a fondo. Gli argomenti trattati spaziano dal rapporto con la tecnologia ai cambiamenti sul luogo di lavoro, dal rapporto con se stessi alle relazioni con gli altri e l’ambiente.
La struttura che gli autori hanno scelto di dare al libro tutto sommato funziona, perché la domanda iniziale serve da apripista, da introduzione dell’argomento che verrà trattato in modo molto articolato. La presenza di numerosi termini tecnici potrebbe risultare un po’ ostico per un lettore non esperto in materia, il glossario messo alla fine del libro però aiuta a meglio comprendere anche quelle espressioni che altrimenti sarebbero risultate poco comprensibili.
Leggendo il libro di Bolognini e Nicoli si comprende appieno l’importanza della psicoanalisi, oggi come ieri, nonché l’ampio raggio di azione e interessi che ad essa afferiscono. Ma ciò che meglio si comprende è la relazione tra il paziente e il suo analista il quale, durante tutto il percorso della terapia rimane, sempre e comunque, un essere umano, una persona, con le sue emozioni, i sentimenti, le idee, i tormenti e le paure. Ed è proprio l’intreccio con quelli del pazienti che rappresenta una finestra d’indagine che intriga moltissimo il lettore e lo invoglia ad approfondire la conoscenza in merito.
Un libro, quindi, davvero utile e interessante.
Il libro
Stefano Bolognini e Luca Nicoli, Freud e il mondo che cambia. Psicoanalisi del presente e dei suoi guai, Enrico Damiani Editore, Brescia, 2022.
Prefazione di Stefano Tugnoli.
Gli autori
Stefano Bolognini: membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana. È stato presidente della Società Psicoanalitica Italiana e della International Psychoanalytical Association. Autore di numerose pubblicazioni.
Luca Nicoli: membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. Autore di saggi e romanzi.
Articolo pubblicato su OublietteMagazine
Source: Si ringrazia l’Ufficio Stampa di Enrico Damiani Editore per la disponibilità e il materiale.
Disclosure: Per le immagini, tranne la copertina del libro, credits www.pixabay.com
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