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Irma Loredana Galgano

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I rischi della vita in “Incerti posti” di Marco Montemarano (Morellini, 2017)

27 lunedì Nov 2017

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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Europa, Incertiposti, Italia, italiani, MarcoMontemarano, MorelliniEditore, recensione, romanzo

L’incertezza è un rischio perché per agire devi essere impavido, come un ginnasta o un circense che si lanciano nel vuoto senza avere una rete di protezione pronto ad accoglierli e trattenerli se qualcosa dovesse andare storto. Ma la vita è sempre un’incertezza e quindi un rischio. Come lo sono i protagonisti del libro di Montemarano e i luoghi dove le loro storie si snodano e si annidano dentro cubi di cemento che possono essere al contempo nidi e trappole.

Periferia. Questa è la geolocalizzazione scelta da Marco Monterano a fare da sfondo alle vicende di Matteo e sua sorella, di Antonio e sua madre, di Bernardo e dei bulli di Zeppetella… scorci di vita strappati al cemento dei cubi di mattoni, dei muri infiniti, delle strutture fatiscenti e abbandonate che determinano paesaggi desolanti e prospettive incerte. Come la vita. Come il futuro. Come il passato.

E sono proprio i ricordi confusi che tormentano Matteo e Arianna, flash di una vita vissuta che sembra immaginata e sogni che sono incubi ma sembrano veri, reali.

In libreria da settembre 2017, Incerti posti di Marco Montemarano, edito da Morellini, è una conferma del carattere letterario dell’autore, del suo personale stile di scrittura, della sua voglia di non limitarsi a inventare delle storie ma raccontare i fatti della vita e farli entrare nella mente del lettore. Per conoscere. Per capire. Per dare in qualche modo giustizia a vittime di episodi di cronaca passati quasi in sordina o comunque presto dimenticati.

Si ritrova nel testo di Montemarano anche il dualismo tra Sud e Nord, inteso però come la parte settentrionale dell’Europa, non solo dell’Italia. Mentre il meridione è ‘egregiamente’ rappresentato dalla periferia romana e dai suoi abitanti. Un sottile e pungente resoconto della società, che è una realtà di molti luoghi e città italiane, e che può essere spiegata parafrasando le riflessioni del protagonista, Antonio, sulla madre del suo amico Bernardo.

«La signora vedeva suo figlio circondato da ombre e non capiva che Bernardo l’ombra ce l’aveva dentro»

Un libro, Incerti posti, che racconta del malessere più intimo e personale come delle difficoltà lavorative, dello sfruttamento sessuale di una giovane donna e di quello professionale, dell’amore e dell’odio, dei segreti e delle verità che si preferisce fingere di non vedere o capire anche quando appaiono troppo palesi per poterle ancora nascondere… eppure lo fa con uno stile narrativo semplice, senza presunzioni di sorta, anche quando racconta di fatti tragici, drammatici o violenti lo fa come un semplice ma chiaro reportage. Sarà poi compito del lettore riflettere sul narrato e trarne le dovute conclusioni.

Una narrazione che coinvolge il lettore come già accaduto leggendo gli altri libri di Marco Montemarano, una scrittura per passione che cattura il lettore e lo ‘costringe’ a riflettere sui mali della vita e sulle sue incertezze. Incerti posti, un libro da leggere.

Source: Si ringrazia l’Ufficio Stampa di Morellini Editore per la disponibilità e il materiale

LEGGI ANCHE

“Un solo essere” di Marco Montemarano (Neri Pozza, 2015)

Il racconto delle occasioni di vita perdute in “Manuale di fisica e buone maniere” di Daniele Germani (D&M, 2016)

La disperazione del viver quotidiano in “Ogni spazio felice” di Alberto Schiavone (Guanda, 2017)

© 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

“Un solo essere” di Marco Montemarano (Neri Pozza, 2015)

24 sabato Ott 2015

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MarcoMontemarano, NeriPozza, recensione, romanzo, thriller, Unsoloessere

“Un solo essere” di Marco Montemarano: l'omicidio di Domenico Lorusso. Una storia vera

Un solo essere di Marco Montemarano, edito da Neri Pozza, inizia con il resoconto di quanto accaduto alle 22:00 del 28 maggio del 2013 lungo un tratto di pista ciclabile a Monaco di Baviera.

Domenico e la fidanzata Marianna (ma non è questo il suo vero nome) rientravano a casa in bicicletta dopo aver cenato nel loro ristorante preferito…

«Ci ha messo un po’ a sentirsi una guancia bagnata, a capire che quell’uomo, uno sconosciuto, le aveva sputato in faccia. Lo sconosciuto ha aspettato che Domenico si avvicinasse e poi lo ha ucciso con cinque coltellate».

Il delitto è avvenuto a 300 metri da casa dell’autore che a quell’ora si trovava sull’altra riva del fiume e chiacchierava con suo amico. Montemarano ha sentito la sirena dell’ambulanza, ha notato la concitazione ma solo in seguito ha scoperto quanto accaduto. Lui Marianna la conosceva, era stata una sua studentessa, e conosceva anche il fidanzato, italiano originario di Potenza, di trentuno anni, morto dissanguato sull’asfalto per nessun motivo.

Il libro di Montemarano, Un solo essere, è dedicato dall’autore a Domenico e Marianna.

Quanto accaduto ha inspiegabilmente interrotto la vita di Domenico, ha cambiato quella della fidanzata Marianna e dei fratelli che ancora cercano una spiegazione e un colpevole, ma ha segnato anche l’esistenza dell’autore che inizia a formulare domande e avanzare ipotesi, riportate in corsivo nel libro, a riflettere su tanti aspetti e comportamenti, a osservare le persone, la città e il mondo che lo circonda in maniera diversa. Così nasce Un solo essere che è il racconto della storia d’amore tra Natalia e Martin e dell’omicidio di Martin avvenuto per mano di uno sconosciuto. È evidente che l’autore riscrive il cruento fatto di cronaca ma il libro è anche l’occasione per Montemarano di riflettere sui comportamenti delle persone, sui trascorsi che possono tornare da un momento all’altro, sui sentimenti che possono generare il bene o il male.

«Però non capivo. Che avevamo fatto di male? Non ci stavamo spompinando nel parco e non c’erano le SS sguinzagliate in giro a rastrellare gli italiani. E invece, a quanto pareva, Alexander preferiva essere sospettato di un qualsiasi traffico illecito, di una qualunque immoralità notturna, piuttosto che essere beccato a parlare italiano».

I tedeschi che considerazione hanno degli stranieri in generale e degli italiani in particolare emigrati nel loro Paese? Gli stranieri provenienti dai Paesi dell’Estemigrati o clandestini in Germania come si rapportano ai tedeschi e alle altre etnie presenti sul territorio? Coloro che passano giornate intere a cercare di affogare o nascondere le proprie frustrazioni nell’alcol che tipo di reazione possono avere di fronte alla felicità altrui? Una persona che si invaghisce di un’altra al punto da farla diventare la propria ossessione quali reazioni può avere nel realizzare di essere completamente ignorato dallo “oggetto dei propri desideri”?

Domande queste che Montemarano deve essersi posto più volte prima di arrivare a elaborare delle possibili o probabili situazioni che abbiano preceduto e condotto all’omicidio di Martin in Un solo essere e di Domenico sulla ciclabile di Monaco.

«Martin adesso le sorrideva. Ma non da dentro la vita. Da fuori… Come se Martin fosse semplicemente ammalato, e lei dovesse accudirlo in una stanza appartata, e la sua malattia si chiamasse assenza».

Un libro molto intenso, Un solo essere, e una grande abilità narrativa quella dell’autore, Marco Montemarano, che riesce a non far scadere nel drammatico o nel patetico una storia molto toccante come quella di Natalia e Martin nonché una tragedia grave come l’omicidio di Domenico Lorusso.

http://www.sulromanzo.it/blog/un-solo-essere-di-marco-montemarano-l-omicidio-di-domenico-lorusso-una-storia-vera

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