• Bio
  • Contatti
  • Curriculum

Irma Loredana Galgano

Irma Loredana Galgano

Archivi tag: Napoli

Trasformare un ambiente magico in opera d’arte. “Napoli velata e sconosciuta” di Maurizio Ponticello (Newton Compton Editori, 2018)

13 lunedì Apr 2020

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

≈ Lascia un commento

Tag

MaurizioPonticello, Napoli, Napolivelataesconosciuta, NewtonCompton, recensione, RinnovamentoCulturaleItaliano

 

Uno dei meriti che vanno senz’altro riconosciuti ai fratelli Carracci, in particolare Annibale, è l’aver trasformato la vita quotidiana in opera d’arte. Celeberrimo ed esemplare il suo dipinto Bottega del Macellaio (o Grande Macelleria, 1585 ca., olio su tela, 190×271, Oxford, Christ Church Gallery).
Perché sono solamente la vita vera, l’ambiente reale che ci circonda, le persone che lo vivono, lo attraversano, lo modificano, consapevolmente o meno, il capolavoro di cui alla fin fine vale sempre la pena narrare.
Bene lo ha compreso Maurizio Ponticello, il quale da anni ormai indaga a fondo ogni remoto angolo o mistero della sua città, del suo ambiente, per svelarne aspetti reconditi o mal interpretati. Una passione la sua che non smette di meravigliare il lettore, per quello che trova leggendo certo, ma anche per l’impegno e la dedizione, la professionalità e la serietà con cui porta a termine i suoi lavori.
Da ottobre 2018 nuovamente in libreria con Napoli velata e sconosciuta, edito da Newton Compton, un libro sui luoghi e simboli dei misteri, degli dèi, dei miti, dei riti, delle feste. Napoli, la città forse più raccontata al mondo, la metropoli di cui si pensa di conoscere architettura e cultura. Eppure, ogni volta, leggendo i testi di Ponticello si resta basiti dal cumulo di pregiudizi, preconcetti e luoghi comuni che l’autore ha dovuto “spalare” prima di poter raccontare di quella meravigliosa opera d’arte diffusa che è la capitale partenopea.

«Napoli non è stratificata solamente nel proprio impianto urbanistico, anche per arrivarle al cuore occorre andare di strato in strato, sempre più a fondo. Il suo nucleo vibrante è celato, e tale resta agli occhi indiscreti che hanno per la fonte di Mnemòsine. Napoli non giungerà nuda alla meta. Né mai ci sarà una meta.»

Napoli velata e sconosciuta si compone di due parti ben distinte. La prima affronta il mito della fondazione, i caratteri nascosti della Sirena eponima, e «la cifra sacra su cui nacque la città nuova»; la seconda è centrata sull’analisi di «alcuni dettagli presi a modello» per esplorarli secondo «il principio esoterico delle considerazioni da dentro e le considerazioni da fuori». Durante la lettura però le due parti non così distinte e il lettore ha l’impressione di leggere un flusso continuo di informazioni, aneddoti, miti, leggende, storie che abbracciano il sacro e il profano, la leggenda e la tradizione, il passato e il presente. Con lo sguardo rivolto anche verso il futuro.
Il criterio di indagine seguito da Ponticello è quello che lui stesso definisce “Metodo Tradizionale”, che muove dalle fonti originarie disponibili, mette insieme mito e storia e privilegia il linguaggio arcano del simbolo e della mitologia per interpretare la storia.
Pian piano che la velatura su Napoli e i suoi tanti misteri si solleva, grazie al certosino impegno di Ponticello, il lettore non può fare a meno di chiedersi se siano i napoletani ad abitare la città o se sia quest’ultima a vivere dentro di loro.
Napoli è poliedrica e l’analisi dell’autore non poteva non spaziare dall’antropologia alla storia, dalla letteratura alla filologia, dalla glottologia alle religioni, dalla sociologia all’etnologia. Un lavoro di ricerca immenso che a tratti potrà anche sembrare ostico alla lettura ma è senza dubbio motivato, ben strutturato e valido.

Dodici anni dopo la sua prima pubblicazione, Napoli velata e sconosciuta appare incredibilmente un libro ancora rivoluzionario nel suo genere, come lo definì, nell’introduzione al primo libro, Stefano Arcella. Incredibile appare anche il fatto che si sia resa necessaria la nuova edizione come tentativo di arginare, di nuovo, la diffusione di scritti imprecisi e «interpretazioni fuori luogo», la maggior parte delle volte dettate da «interessi di cupole e parrocchie».
Con un linguaggio ancor più diretto e provocatorio, Ponticello riporta quindi sugli scaffali l’opera prima, riveduta e ricontrollata, il suo baluardo contro il pregiudizio, l’imprecisione e il plagio.
Un’opera letteraria che si rivela fuor di dubbio valida, nella struttura come nei contenuti.


Articolo originale qui


LEGGI ANCHE

Misteri segreti storie insolite e tesori di un grande mito partenopeo: “Un giorno a Napoli con San Gennaro” di Maurizio Ponticello (Newton Compton, 2016) 

“Il giro di Napoli in 501 luoghi”. Intervista a Maurizio Ponticello 

Napoli, stereotipi addio. Forse non tutti sanno che… 

Forse non tutti sanno che a Firenze… 

Venezia e le grandi navi, l’inesorabile distruzione di una città. Intervista a Roberto Ferrucci 


 

© 2020, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

Misteri segreti storie insolite e tesori di un grande mito partenopeo: “Un giorno a Napoli con san Gennaro” di Maurizio Ponticello (Newton Compton, 2016)

20 lunedì Feb 2017

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

≈ Lascia un commento

Tag

MaurizioPonticello, Napoli, NewtonCompton, recensione, romanzo, saggio, UngiornoaNapoliconsanGennaro

 

A novembre 2016 esce con Newton Compton Un giorno a Napoli con San Gennaro di Maurizio Ponticello che ha al suo attivo numerosi libri che parlano della sua città. Anche questa volta, come le altre, l’autore riesce a stupire il lettore presentando un testo che si inquadra con difficoltà in un solo genere. Non è un’agiografia in senso classico, non è un testo storico e neanche una guida ma un ibrido, esattamente come il protagonista.

Il vescovo di Benevento è il “meno santo” pur essendo il più venerato, la sua effige è la meno rappresentata nelle edicole votive pur essendo egli il più “glocal” con milioni di fedeli sparsi per tutti e cinque i continenti.

Nella città della Sirena, che «è mezza in tutte le sue espressioni», sacro e profano non sono divisi ma convivono, «in particolar modo per tutto ciò che concerne san Gennaro». Il culto del santo e la passione per il miracolo della liquefazione del sangue sono talmente legati alla terra che li ha originati che, paradossalmente, «per assistere a una festa d’altri tempi bisogna volare negli Stati Uniti, dove quasi tutto è rimasto congelato agli anni delle prime generazioni». Napoli sta cambiando, o meglio i napoletani lo stanno facendo e Ponticello teme si possa arrivare velocemente al de profundis del «calo affettivo» evidente anche nel brusco ridimensionamento dei nati Gennaro. Scampoli di identità partenopea perduti forse per sempre proprio nell’era in cui il santo ha fatto breccia nel digitale con una app che permette ai fedeli di accendere un virtuale cero votivo a tempo.

Nell’immaginario collettivo «Gennaro appartiene alla terra che l’ha adottato» e per l’autore le celebrazioni del santo «sortiscono l’effetto di risvegliare il senso di comunità quale antidoto allo sradicamento imposto dalla società». Il santo si pone così oltre gli schieramenti religiosi e il “vero miracolo” che compie va ricercato «nella funzione che egli assume di gonfalone e collante che mette insieme miseria e nobiltà». Un culto fortemente sentito e seguito quello per il vescovo di Benevento, una fede che travalica il confine religioso e si mescola al quotidiano, sprofonda nelle viscere di una città che è da sempre emblema della passione, della carnalità, del trasporto… e per questo ripetutamente attaccata, facile bersaglio di chi vuol ridurre il tutto a pura “sceneggiata”.

Maurizio Ponticello combatte da anni, con i suoi libri e le sue conoscenze, per sfatare i luoghi comuni, abbattere i muri del pregiudizio, rinnegare le leggende metropolitane e ridare valore alla storia vera, alle narrazioni con fondamento, alle tradizioni che hanno reso unico e immortale il capoluogo partenopeo. Una città che lo stesso Ponticello ha definito “cassa di risonanza”. Quello che vi succede in realtà accade ogni giorno ovunque ma un evento a Napoli viene subito amplificato e così gli stereotipi si saldano e il pregiudizio pure.

Leggi anche – “Il giro di Napoli in 501 luoghi”. Intervista a Maurizio Ponticello

Leggendo Un giorno a Napoli con san Gennaro colpiscono la dicitura iniziale (“Questo libro non è stato sottoposto a censura preventiva”) e i ringraziamenti finali, in particolare quelli che Ponticello riserva a Napoli (“senza questa città il mondo sarebbe molto più povero”). Un museo a cielo aperto che non smette mai di meravigliare. Con i suoi problemi, certo. Con le sue bellezze, fuor di dubbio. Evitando la censura preventiva l’autore ha potuto raccontare ciò che altrove viene taciuto, perché ritenuto scomodo o sconveniente. Il quadro che ne emerge non è solo più realistico e credibile ma anche più interessante. La volutamente incompleta bibliografia di riferimento pubblicata a margine del testo già da sola basterebbe a rendere l’idea del lavoro enorme compiuto da Ponticello per creare la sua opera, ma chi ha il piacere di leggere il testo per intero può comprendere fino in fondo la portata di un simile lavoro. Testi sempre più rari, purtroppo, e anche per questo maggiormente apprezzati da chi riesce a coglierne fino in fondo l’essenza e l’esigenza.

Leggi anche – Quanti erano i Mille di Garibaldi? La vera storia dell’Unità d’Italia. Intervista a Pino Aprile

Quanto è importante conoscere tradizioni e cultura? Quanto è necessario studiare e approfondire per portare la conoscenza verso la verità documentata? Se conosciamo il passato riusciamo a meglio comprendere il presente? Quale sarà il futuro del nostro passato? L’originalità della cultura partenopea è motivo di vanto o di vergogna? Maurizio Ponticello in Un giorno a Napoli con san Gennaro, come in altre sue opere, dimostra di avere ben chiare in mente le risposte a questi interrogativi ma è straordinario quanto riesca a profondere le sue idee e le sue riflessioni senza mai invadere le libertà, soprattutto di pensiero, di chi legge le sue parole. L’autore accompagna chi legge in un cammino di conoscenza e gli lascia al contempo piena libertà, gli mostra il volto reale dei fatti e degli accadimenti ma evita giudizi e pregiudizi, in coerenza perfetta con il suo pensiero.

(Fonte Biografia Autore www.newtoncompton.com)

Source: Si ringrazia Maurizio Ponticello per la disponibilità e il materiale

 

© 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

Sostieni le Attività di Ricerca e Studio di Irma Loredana Galgano

Translate:

Articoli recenti

  • Yari Bernasconi, Andrea Fazioli, Non importa dove
  • Rosalia Alberghina, Diletta
  • Liana Zimmardi, L’urlo dei gattopardi
  • Luisa Passerini, Artebiografia. Percorsi di artiste tra Italia e Africa
  • Jorge Luis Borges, il Mestiere della Poesia

Archivi

Categorie

  • Articoli
  • Interviste
  • Recensioni
  • Senza categoria

Meta

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Proudly powered by WordPress