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Irma Loredana Galgano

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“Io non sono innocente” di Tonino Zangardi

28 mercoledì Set 2016

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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Imprimatur, Iononsonoinnocente, Lesigenzadiunirmiognivoltaconte, recensione, romanzo, ToninoZangardi

«Un libro deve frugare nelle ferite, anzi deve provocarle. Un libro deve essere un pericolo.»

Io non sono innocente (Imprimatur, 2016) di Tonino Zangardi si apre con questa citazione di Cioran. E un’idea di ciò che troverà al suo interno il lettore può iniziare a farsela.

Zangardi ha già abituato il suo pubblico a scene forti e immagini a effetto con L’esigenza di unirmi ogni volta con te (Imprimatur, 2015), romanzo che rappresenta il primo capitolo della tormentata storia d’amore tra Leonardo e Giuliana, divenuta anche un film, uscito in Italia a settembre 2015, diretto dallo stesso Zangardi e interpretato da Marco Bocci e Claudia Gerini.

Con Io non sono innocente la scena si sposta al poi, quando Leonardo e Giuliana tentano di rimettere in sesto la propria vita e pensano sia necessario farlo da soli, separati. Rimane anche in questo secondo libro la sensazione, trasmessa al lettore dall’autore, che la coppia e il resto del mondo viaggino su binari e a velocità differenti. Come se ci fosse qualcosa di predestinante nelle loro azioni che li condurrà, sempre e comunque, l’uno nelle braccia dell’altro.

«Sono venuto qui perché non c’era altro posto al mondo, sopravvivo qui per rimettere insieme il puzzle della mia esistenza con la voglia di un inizio che tarda ad arrivare.»

La scrittura di Zangardi è corale e scenografica. Il lettore ha la possibilità di rivedere più volte la scena seguendo le considerazioni dei vari protagonisti. L’autore conosce bene il proprio mestiere e scrive scene che riescono a tenere incollati gli occhi di chi legge sul testo esattamente come accade osservando lo schermo di un cinema o di un televisore.

Giuliana si sente colpevole per l’uccisione del marito, anche se lei stessa ha rischiato di morire, di diventare l’ennesima vittima di violenza domestica. Leonardo si sente responsabile per quanto accaduto e si chiede se avrebbe potuto fare qualcosa per evitarlo e non l’ha fatto. Ma leggendo Io non sono innocente, le storie di Giuliana e Leonardo, di padre Giovanni e del romeno Dacian, di Chiara e di suo padre Marcelo… viene da chiedersi chi, in realtà, sia innocente per davvero e fino in fondo.

«La Chiesa vuole evitare questi scandali. Credo che monsignor Cardarelli mi abbia aiutato per questo e non perché gli importasse di me: per quanto lo riguarda io sono già stato condannato e più lontano vado è meglio per tutti. Andiamo a espiare le nostre colpe lì. Quando capiti in Africa è come se tutto il mondo occidentale che hai lasciato dietro non esistesse più.»

Ma in Io non sono innocente non c’è solo la contrapposizione tra Occidente, Africa e America Latina, tra ricchi e poveri, tra giusto e sbagliato… c’è proprio un conflitto interno e interiore ai protagonisti tra la voglia di vivere e quella di lasciarsi andare. Un pensiero simile a quello espresso da Battisti nella celebre canzone Emozioni: “guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire”. E Giuliana e Leonardo viaggiano a fari spenti e senza controllo sia insieme che da soli attratti ineluttabilmente dall’esigenza di unirsi ogni volta.

Io non sono innocente di Tonino Zangardi è un libro intrigante, che affascina il lettore per le scene e le immagini evocate, per le storie narrate, piene di pathos e realismo, per i retroscena mentali dei protagonisti che a volte traspaiono dai loro comportamenti a volte no. Ciò invita a riflettere sul lato nascosto di ognuno di noi, sulle gioie e sui traumi che condizionano il nostro essere e di cui spesso neanche ci rendiamo conto perché, come scrive lo stesso Zangardi, “la magia della vita supera ogni immaginazione”.

(Fonte: www.imprimatureditore.it)

Si ringrazia per il materiale e la disponibilità Lara Barilli dell’Ufficio Stampa Imprimatur.

© 2016 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

“L’esigenza di unirmi ogni volta con te” di Tonino Zangardi (Imprimatur, 2015)

15 mercoledì Apr 2015

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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Imprimatur, Lesigenzadiunirmiognivoltaconte, recensione, romanzo, thriller, ToninoZangardi

“L’esigenza di unirmi ogni volta con te” di Tonino Zangardi: un libro che si legge in poche ore

L’esigenza di unirmi ogni volta con te di Tonino Zangardi (Imprimatur, 2015) è il romanzo da cui è stato tratto il film, in lavorazione, interpretato da Claudia Gerini e Marco Bocci.

Secondo quanto sosteneva Luigi Pirandello «l’uomo non ha personalità unica, ma varia, complessa e in ininterrotta metamorfosi; è costretto perciò dalle convenzioni e norme sociali e dai suoi interessi ad assumere per gli altri un ‘forma’ fissa, determinata, rigida, legata a un aspetto e a una circostanza particolare della sua vita».

Questa ‘forma’ che l’uomo assume spesso diventa una vera e propria gabbia e così, alla stregua di un qualsiasi essere che si sente braccato,  finisce col desiderare solamente la libertà. Quando si è giovani, adolescenti, il tentativo di uscire dalla ‘gabbia’ viene etichettato come ‘ribellione’, ma quando si è adulti facilmente si tira in ballo la follia.

È esattamente da questo punto che parte il romanzo di Zangardi, dal desiderio ‘folle’ di Giuliana di liberarsi dalla ‘gabbia’ nella quale improvvisamente si sente prigioniera, dopo aver volontariamente ma inconsciamente per anni gettato ogni chiave offertale dalla vita per aprire i lucchetti del suo destino. Un gesto ‘folle’ che ne attira altri sempre più estremi in un crescendo di tensione e passione che tengono incollato il lettore alle pagine del libro.

La scelta di raccontare la vicenda da due diversi punti di vista che poi equivalgono ai due protagonisti, Giuliana e Leonardo, si rivela efficace in quanto aiuta a entrare con più incisività negli accadimenti, a condividere i sentimenti, le emozioni e, leggendo, ci si sente talmente partecipi da arrivare a criticare alcune delle scelte fatte dai personaggi immaginando così un ipotetico quanto diverso epilogo.

L’esigenza di unirmi ogni volta con te di Tonino Zangardi sembra essere stato scritto in vista della sua trasposizione cinematografica e se in generale ciò rappresenta un limite criticabile della letteratura e della narrazione nel caso specifico non lo è. La grande capacità descrittiva dell’autore, il quale riesce con brevi passaggi a ben rappresentare ‘la scena’ del narrato, aiuta chi legge a figurarsi personaggi e luoghi con una tale intensità da apparirgli in alcuni tratti reali.

È un libro che si legge in poche ore e non solo per la sua breve lunghezza che va poco oltre le 150 pagine ma per il forte coinvolgimento nella vicenda che porta il lettore a dure riflessioni su temi caldi della società attuale, da un originalissimo punto di vista.

«Mi ricordo che anni fa, quando mi mettevano di servizio allo stadio, passavo tutto il tempo della partita non a vedere quei poveri stronzi dare calci alla palla ma a osservare le facce contorte e urlanti dei tifosi: alcuni erano vere bestie che avevano riposto ogni briciola di umanità. Come se, uscendo coi loro bandieroni, avessero lasciato a casa cervello e razionalità. Ci urlavano “servi dello Stato”, senza sapere che lo Stato erano loro.»

http://oubliettemagazine.com/2015/04/15/lesigenza-di-unirmi-ogni-volta-con-te-di-tonino-zangardi-un-libro-che-si-legge-in-poche-ore/ 

 

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