Inserito nel progetto editoriale di letteratura femminile (Leggereditore) di Fanucci Editore, Un disastro chiamato amore di Chiara Giacobelli, uscito a luglio 2016, è una divertente commedia con un aspro retrogusto su cui riflettere.
Vivienne Vuloir è una ragazza parigina, aspirante scrittrice di successo e giornalista di gossip per ripiego, che pensa di aver raggiunto il giusto equilibrio controbilanciando abbondanti dosi di cinismo alle sue aspirazioni nonché ai sentimenti e circondandosi solo di persone fidate. Basterà una telefonata per sgretolare l’intero castello, compresi ponte levatoio e bastioni difensivi.
Alex Lennyster è l’erede, giovane bello e milionario, dell’eroina cinematografica di Vivienne, nonché colui che le darà l’incarico di scrivere la biografia della madre proprio mentre continua a scavare, imperterrito, per minare le fondamenta del castello di certezze della ragazza.
Un disastro chiamato amore è la narrazione di una moderna fiaba, nella quale all’amore e al principe azzurro, che si muove sul suo cavallo che veste la forma di una costosa Aston Martin e sfreccia verso il suo bellissimo castello, si mescolano le fobie e le ossessioni proprie dell’era contemporanea.
(fonte: www.fanucci.it)
Angy, la migliore amica di Vivienne, chiama il suo cinismo “catastrofismo cosmico da quattro soldi” ma in fondo sa anche lei che si tratta di un innato senso di protezione e auto-conservazione che, chi più chi meno, hanno tutti. In Vivienne è accentuato, come in Alex, perché è stata la vita stessa a plasmarlo in questo modo.
In realtà Vivienne, seppur decisamente maldestra e confusionaria, non appare mai in chi legge come una cinica entrata in fissa per qualcosa, bensì come l’eroina moderna di una storia contemporanea di vita e d’amore. È sfatato ormai il mito del bel principe azzurro che si prodiga per mettere in salvo la bella principessa, condurla indenne e inerme all’altare e vivere con lei una vita da felici e contenti. Vivienne è una giovane donna che, seppur abbagliata dai luccichii e dalle sorprese, non smette mai di porre delle domande, a se stessa prima che agli altri e questo, forse, la salverà.
Dalle vie e dai Caffè di Parigi la scena si sposta quasi subito tra le anse rocciose della costa ligure e toscana, nelle calette che regalano splendidi paesaggi e nascondono intensi misteri. Vivienne sembra lasciarsi ammaliare e trascinare dalla bellezza dei luoghi e della situazione ma resiste e reagisce dimostrando ad Alex che non è solo del doman che non v’è certezza come affermava il Magnifico, bensì anche del passato.
«Questa è Hollywood, Vivienne: una fabbrica di sogni. Non importa chi sei veramente e cosa fai nella vita privata, a nessuno interessano i tuoi valori, le tue idee. Conta soltanto ciò che riesci a far credere, la storia confezionata meglio delle altre su cui milioni di persone proietteranno i propri sogni. Come ti ho già detto, è tutto un mirabile bluff.» |
“Tutto un mirabile bluff”. Sempre più spesso, purtroppo, non solo nella “fabbrica dei sogni”. In Shift (Fabbri, 2014) Hugh Howey in un dialogo tra un deputato e un senatore degli Stati Uniti d’America condensa il succo del vivere moderno, dell’estetica dell’apparire e della finta esaustiva informazione.
«La verità salterà fuori – salta sempre fuori – ma sarà mescolata a tutte le bugie. Devi negare ogni menzogna e ogni verità con lo stesso vigore. Lascia che siano i siti web e gli spacconi che frignano di continuo sulle malefatte del governo a confondere il pubblico al posto tuo.» |
In Un disastro chiamato amore non si parla di politica ma di amore, segreti e misteri, trascorsi famigliari, successo e vita privata eppure più di una volta, leggendo il libro, ci si ritrova a figurarsi la “povera” Vivienne nei panni del “pubblico confuso” dalle contraddittorie informazioni ricevute e cercate. Una struttura narrativa ben congegnata per intrigare il lettore e indurlo ad andare sempre avanti nella lettura, nel tentativo di scoprire la verità, la versione dell’uno o dell’altro, svelare il nuovo arcano, tirare le somme, seguire le scelte e le decisioni della protagonista.
Una storia originale e un modo altrettanto singolare di raccontarla. Un disastro chiamato amore di Chiara Giacobelli è un progetto editoriale sicuramente ben riuscito, utile non solo per il pubblico femminile.
Chiara Giacobelli: Nata ad Ancona, si è laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Scrittrice e Giornalista italiana. Tiene un blog culturale sull’Huffington Post e scrive per varie testate nazionali.
Si ringrazia Fiammetta Biancatelli della Walkabout Literary agency per la segnalazione.
© 2016 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).