Da Gennaio 2015 la testata «Europaquotidiano», che già fu della Margherita, sarà acquisita dal Partito Democratico che sostituirà gran parte dei giornalisti attualmente impiegati con quelli di Youdem, ufficialmente per curare la comunicazione del Pd. Quindi presumibilmente il giornale non sarà più tale ma diventerà una sorta di ‘Manifesto propagandistico’, perché se così fosse sarebbe meglio dirlo subito e in maniera chiara.
L’informazione, quella vera che fanno o dovrebbero fare le testate giornalistiche, è altro rispetto alla diffusione delle idee e delle iniziative del singolo partito politico cui appartengono.
Molto critici i giornalisti che lavoravano alla testata per i quali il Partito Democratico «tradisce gli impegni assunti» in quanto al momento del lancio della notizia dell’acquisizione fu dichiarato che non ne sarebbero derivati «stravolgimenti interni della redazione».
Lo stesso Menichini nel suo editoriale ha dichiarato che il giornale è «ormai di proprietà della Fondazione Eyu, promossa e posseduta dal Pd, che vuole continuare a mantenere Europa digitale in vita ma ha pochissimi soldi per farlo». Infatti proprio dalla necessità di tenere bassi i costi che sarebbe nata l’idea di affidare la gestione del quotidiano agli addetti alla comunicazione del partito politico. Ancora Menichini spiega che «Europa verrà prodotta presso la sede del Nazareno a opera di alcuni colleghi attualmente in forza all’ufficio stampa del Pd integrati da una estrema minoranza dei redattori che hanno fatto il giornale in questi anni», dopodiché conclude annunciando le proprie dimissioni.
Non sono mancate di certo le critiche nell’intervento del direttore dimissionario, soprattutto in relazione a quello che si poteva fare e che invece non è stato fatto per salvare la testata e non sono mancate neanche le proteste del sindacato interno dei giornalisti per quella che sembra un’operazione di marketing puro da parte di un organo politico a cui afferiscono diverse tra le più alte cariche istituzionali della nostra Repubblica. Si viene assaliti da un profondo senso di amarezza nel momento in cui si realizza che il denaro pubblico sottratto ai cittadini e somministrato ai partiti politici sotto forma di rimborsi vari venga poi utilizzato per operazioni commerciali votate al miglioramento dell’immagine e della comunicazione. Se poi ci si sofferma un attimo a riflettere sul ruolo indiscutibilmente condizionante che può assumere l’informazione nella formazione dell’opinione pubblica si palesa nitidamente il concetto che una simil cosa in un Paese democratico è inaccettabile.
Fiumi di parole sono stati spesi per spiegare e per fingere di arginare il famigerato ‘conflitto di interessi’ che gravava come una spada di Damocle sulla testa del leader dell’altro grande partito politico italiano e poi ci ritroviamo nell’assurda situazione che piuttosto che risolvere quello se ne vengono a creare degli altri.
https://luciogiordano.wordpress.com/2014/12/29/il-direttore-di-europa-si-dimette-da-gennaio-il-giornale-sara-affidato-allufficio-stampa-del-pd/
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