Secondo «Le Monde» sarebbero 3 gli attentatori che, armati di kalashnikov,hanno fatto irruzione nella sede parigina del settimanale satirico «Charlie Hebdo», diretto da Stephane Charbonnier e dove lavoravano i vignettisti Georges Wolinski, Jean Cabut e Bernard Verlhac. «France info» li annovera tutti tra le vittime e parla di almeno 20 feriti di cui 5 in maniera grave.
L’attentato non è stato ancora ufficialmente rivendicato ma sui social compaiono diversi messaggi di esultanza tra i sostenitori dei jihadisti dello Stato islamico. Tra tutti spicca quello scritto da un utente Twitter «sono finiti per sempre i tempi in cui agli insulti all’Islam in Europa si rispondeva solo con manifestazioni di condanna di milioni di persone».
Già dal 2006 le vignette del settimanale parigino hanno destato non poche polemiche, in particolare per una serie di caricature del profeta Maometto e nel 2011 la sede ha subito un primo violento attacco che non provocò vittime. La redazione fu comunque distrutta dal lancio di una molotov.
Stando alle dichiarazioni di un giornalista sopravvissuto all’attentato odierno «gli assalitori sapevano che alle 10:00 di mercoledì era in corso una riunione di redazione, per questo hanno attaccato» altrimenti, spiega, «non avrebbero trovato così tante persone nell’edificio».
3.000 agenti di polizia sarebbero stati impiegati per dare la caccia agli attentatori fuggiti a bordo di un’auto che è stata poi rinvenuta nel 19°arrondissement di Parigi.
In Italia il Ministro Alfano avrebbe convocato il Comitato di analisi strategica Antiterrorismo per oggi alle 16:30 per esaminare ‘con grande attenzione’ la minaccia terroristica alla luce dell’attacco avvenuto a Parigi e negli Stati Uniti il Presidente Obama, per tramite del portavoce Josh Earnest, ha dichiarato di essere «determinato ad aiutare la Francia a catturare i responsabili. La Francia è una coraggiosa alleata e sappiamo che non sarà intimidita da questo atto terribile». La cancelliera Merkel invece lo definisce «atto abominevole che non è soltanto un attacco alla vita dei cittadini francesi e alla loro sicurezza. È anche un attacco alla libertà di parola e di stampa, elementi fondamentali della nostra cultura libera e democratica. Non lo si può giustificare in nessuna maniera».
La vignettista Coco, presente all’attacco, afferma che gli attentatori «parlavano perfettamente francese e hanno rivendicato di essere di Al Qaeda».
In un video del 19 novembre lo Stato islamico aveva fatto appello ai ‘lupi solitari’ transalpini di colpire la Francia in risposta ai raid in Siria e Iraq. L’appello era diretto ai ‘musulmani francesi’ con esplicito invito a espatriare per unirsi all’Isis. Ulteriori minacce sarebbero arrivate alla Francia da Al Qaeda per l’offensiva in Mali.
C’è già chi parla di ‘vignetta profetica’ quella pubblicata dal direttore di «Charlie Hebdo» nella quale si legge “Ancora nessun attentato in Francia?” mentre un talebano risponde “Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri”.
http://luciogiordano.wordpress.com/2015/01/07/parigi-irruzione-armata-nella-sede-di-charlie-hebdo-12-vittime-hollande-attentato-terroristico/
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