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A Ottobre di quest’anno la Chiarelettere ha pubblicato la prima edizione de L’intoccabile di Davide Vecchi, giornalista de «Il Fatto Quotidiano».

Il libro non vuole essere una critica, in esso infatti non si trovano opinioni personali o commenti dell’autore, piuttosto un resoconto, dettagliato e sistematico, delle vicende che hanno portato all’ascesa politica dell’attuale Presidente del Consiglio, gli incontri, i fondi, le amicizie, le nomine, le cariche e anche le sue parole. Non solo e non tanto quelle che espone pubblicamente davanti a un microfono o dietro una telecamera, quanto quelle trascritte dagli inquirenti relative alle intercettazioni, ambientali e telefoniche, sue e di persone a lui molto vicine.

Basta già la lettura della prefazione, firmata da Marco Travaglio, a far capire al lettore l’importanza di un libro come questo. La necessità di raccontare ciò che per ovvie convenienze viene taciuto, per capire i retroscena del ‘palco luccicante della politica’.

«Solo gli ingenui possono pensare che un boy scout di provincia, noto fra gli amici come il ‘Bomba’ per la spiccata attitudine a spararle grosse, possa scalare il potere in un paese come l’Italia con una tale rapidità e facilità, e soprattutto da solo. A spiegare la strepitosa arrampicata non bastano le sue innegabili doti di coraggio, prontezza, velocità, abilità comunicativa e sintonia con la pancia del paese, rimasta a digiuno dopo il ventennio berlusconiano. Il self-made man è roba americana, non italiana. Il nostro italianissimo selfie mad man ha, dietro le spalle, robusti appoggi. La qual cosa non sarebbe affatto uno scandalo se fosse tutto dichiarato e alla luce del sole. Purtroppo non lo è» (dalla prefazione).

Il testo di Vecchi lascia intendere che dietro ci sia stato un grande lavoro di ricerca e indagine, sia documentale che sul campo, per ricostruire e allineare tutti i tasselli della vicenda. La scrittura è molto attenta e curata, l’autore soppesa le parole conscio del fatto che sta raccontando di una ‘bomba a orologeria’ e non desidera certo gli scoppi in mano. Cita sistematicamente le fonti, le date e i nomi, e riporta inoltre tutta la documentazione atta a testimoniare non soltanto le sue parole ma gli accadimenti di cui parlano. L’ultima parte del libro infatti è una carrellata di documenti, interessantissimi da visionare.

L’intento informativo del testo è evidenziato dal fatto che l’autore ha stilato una lista di dieci domande, le cui risposte potevano tornare molto utili per confermare, smentire o spiegare alcuni avvenimenti riportati nel libro, e l’ha fatta pervenire a Matteo Renzi tramite il suo portavoce. Non vi è stata risposta alcuna. Gli interrogativi comunque sono riportati per esteso.

È recentissimo, risale infatti ai primi mesi di questo 2014, lo scandalo dell’attico di via degli Alfani  8 sito a pochi passi da Palazzo Vecchio e abitato da Matteo Renzi dal marzo 2011 «nulla di male, se non fosse che a pagare l’affitto per il primo cittadino è Marco Carrai, all’epoca amministratore delegato della controllata del Comune Firenze Parcheggi». La libertà di stampa come a pari-merito quella di opinione sono indiscutibilmente diritti inviolabili, tuttavia qualche perplessità sorge nel momento in cui ci si è ritrovati a leggere su un quotidiano a tiratura nazionale qual è  «La Stampa» l’opinione in merito di Massimo Gramellini «di tutte le forme di favoritismo questa mi sembra, se non la migliore, per lo meno la più umana».

Invece a noi questo modo di fare informazione sembra tutt’altro che il migliore o il più umano. Ed è anche per questo che è importante leggere libri come L’intoccabile di Davide Vecchi, poi ognuno potrà scegliere in tutta libertà la strada o l’opinione da seguire e fare propria.

© 2014 – 2017, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

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