Se il dolore che una persona prova è già insopportabile, quale sarà allora il limite verso cui si spingerà per superarlo e dimenticarlo? La protagonista del romanzo di Maria Teresa Casella soffre di emicrania al punto da cercare emozioni sempre più violente che le facciano dimenticare il dolore. Una strada molto pericolosa che la porta a condurre una vita oltre ogni limite. Nel tentativo di liberarsi dalle trame di un dolore fortissimo finisce vittima di una rete di sofferenza ancora più forte.
Un personaggio davvero potente quello creato da Casella in Trappola mentale che spinge molto anche sull’intera vicenda. Non è la prima volta che Casella studia dei personaggi indagando il loro lato mentale. Devianze, malattie, perversioni, emozioni, sensazioni… sono certamente aspetti dell’esistenza che l’autrice riesce a indagare e narrare egregiamente, riuscendo a inventare storie che colpiscono il lettore, attraendolo al punto da voler leggere il libro quasi d’un fiato.
Trappola mentale è un thriller in cui l’aspetto psicologico, mentale è centrale. Coinvolgente al punto che il lettore di continuo cerca di interpretare il pensiero della protagonista per venire a capo della vicenda, anche laddove appare evidente si tratta di un labirinto talmente ben studiato che è praticamente impossibile. Riesce molto bene Casella a giocare tra reale e immaginario, sfruttando al massimo il potenziale offerto dalla trappola mentale della protagonista, di cui sembrano diventare tutti vittime, lettore compreso.
Trattandosi di un thriller la storia sembra ruotare intorno all’indagine per omicidio, che vede coinvolta anche la protagonista, eppure fin da subito si comprende come il tutto in realtà sia stato pensato per essere una vera e propria corsa contro il tempo.
Il tempo è uno dei più affascinanti e sfuggenti aspetti dell’esperienza umana, talmente ubiquitario e pervasivo da essere talvolta dato per scontato. In effetti, ogni atto è temporale nella misura in cui presuppone un cambiamento o un’aspettativa di cambiamento.1
È proprio la ricerca di un cambiamento a spingere Giorgia verso le violente emozioni le quali dovranno poi diventare la sua via di fuga dal dolore dell’emicrania.
Il libro è ben strutturato, la trama ben congegnata e i personaggi ben caratterizzati. Tutto questo però non meraviglia il lettore che già conosce i libri di Maria Teresa Casella. La meraviglia arriva allorquando si entra in contatto con Giorgia, la protagonista. Quando Casella apre la sua mente al lettore. Quando si indaga nel profondo l’essere e il malessere di una persona malata, che soffre per una patologia mentale, invalidante al pari di qualsiasi altra patologia ma meno visibile e, forse anche per questo, meno comprensibile. Pulsioni e ossessioni sono già state oggetto di indagine da parte dell’autrice che, anche questa volta, di certo non delude il lettore. Perché per Giorgia la ricerca di emozioni forti diventa ben presto una vera e propria ossessione.
La lettura di Trappola mentale spinge il lettore anche verso approfondite riflessioni inerenti il mondo visto attraverso la griglia di una malattia, trama di una vera e propria trappola, iconograficamente rappresentabile come una fitta ragnatela, solo in apparenza innocua e fragile.
Trappola mentale di Maria Teresa Casella è assolutamente una lettura consigliata.
1A. Nicolosi, Il tempo come esperienza simbolica di apertura, Quaderni di Cultura Junghiana, numero 2, 2021: https://quadernidiculturajunghiana.it/il-tempo-come-esperienza-simbolica-di-apertura/
Articolo pubblicato su Leggere:Tutti
Source: Si ringrazia l’autrice per la disponibilità e il materiale.
Disclosure: Per le immagini, tranne la copertina del libro, credits www.pixabay.com
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