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Irma Loredana Galgano

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Vincenzo Patanè, Una piccola goccia d’inchiostro

12 venerdì Dic 2025

Posted by Irma Loredana Galgano in Recensioni

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IlRamoelaFogliaEdizioni, recensione, romanzo, Unapiccolagocciadinchiostro, VincenzoPatanè

Un romanzo molto intenso, quello di Patanè, ambientato nel cuore di Napoli, a Rione Sanità, e basato su una storia vera. L’incipit è legato al ritrovamento casuale di sessantasei lettere che Elvio ha scritto a sua sorella, ovvero la madre dell’autore, tra il 1953 e il 1965. 

Le lettere svelano uno zio diverso da quello conosciuto dall’autore, o meglio raccontano di un suo lato fino ad allora ignorato. Attraverso la lettura di questo carteggio Patanè scopre l’anima di suo zio Elvio, i desideri e le pulsioni provate da ragazzo, la scoperta prima e la consapevolezza poi di essere attratto dagli uomini e di non essere solo in questa scoperta. Inizia così per lo zio un lungo peregrinare alla ricerca del vero sé stesso, un arduo viaggio che lo vedrà vittorioso alla meta allorquando incontra la sua metà, una persona di cui apprezza molto la virtù del suo modo di vedere le cose. Eppure Elvio sa benissimo di non poter aprire il suo cuore ad alcuno, di non poter raccontare a voce alta i suoi sentimenti, di non poter essere pienamente sé stesso: la famiglia da un lato e la società dall’altro tarpano le sue ali di libertà. Anche durante il dopoguerra la situazione non è cambiata molto, la società è rimasta perbenista ed egli, non sentendosi più a casa, decide di partire per un viaggio in Danimarca motivato anche dalla storia di Christine Jorgensen e la sua riassegnazione di sesso del 1952. 

Le delusioni d’amore hanno segnato Elvio ma, soprattutto, è stato l’allontanamento dalla famiglia che lo ha smarrito in un mondo senza quei necessari punti di riferimento, o meglio di appoggio, di sostegno e conforto. Ma i suoi familiari lo hanno lasciato solo, lo hanno isolato e anche incolpato di aver “traviato” lo stesso autore, di averlo “contagiato”. Evidente in questi passaggi del libro il peso dei pregiudizi e dei dogmi di una società ancorata a vecchi retaggi culturali e sociali. 

Il forte legame che ha unito zio e nipote traspare in ogni pagina del libro il quale sembra essere stato scritto proprio per rimarcare il grande sentimento e l’affetto che li univa, come i tanti interessi che li accomunavano: dall’omosessualità all’amore per la cultura in ogni sua espressione. Lo stile narrativo di Patanè in Una piccola goccia d’inchiostro sembra essere il risultato diretto di questo affetto e di questa affinità spirituale. È un libro scritto con rispetto, come il profondo rispetto che l’autore ha avuto nei confronti di suo zio. 

A fare da sfondo all’intero romanzo c’è la città di Napoli e, in particolare, il Rione Sanità cui l’autore dimostra di essere molto legato, fors’anche perché visitandolo riemergono i ricordi di lui bambino, del tempo in cui tutti i sentimenti da lui narrati si sono formati e poi evoluti. Le vicende e le vicissitudini vissute da Elvio vengono affiancate dal racconto dei tanti che hanno avuto un simil destino. Racconta dei luoghi di incontro all’aperto e al chiuso, del bordello per gli incontri intimi, delle paure per le aggressioni subite o paventate, dei timori verso la polizia e le denunce per atti osceni o adescamento, per arrivare al terrore più grande: la gogna, l’essere pubblicamente svergognato. L’imbarazzo di essere additato e giudicato semplicemente per una scelta di natura sessuale. 

Oggi sembra che tanti passi in avanti sono stati compiuti, rispetto agli anni Quaranta del secolo scorso, eppure ancora in tanti, in troppi, sono costretti a dare spiegazioni e giustificazioni per delle scelte che dovrebbero essere libere e personali. In questo il libro rappresenta un ulteriore tassello verso il progresso, una piccola goccia d’inchiostro utile a proseguire il cammino verso la reale pari dignità sociale ed eguaglianza dinanzi alla legge (e alla società civile, ndr), senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come recita l’articolo 3 della Costituzione. E anche se nella Costituzione, entrata in vigore nel 1948, non viene mai esplicitamente citato l’orientamento sessuale, oggi, nel 2025, dovrebbe essere chiaro e cristallino che essa riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2), laddove per il generico uomo dovremmo oramai essere tutti in grado di leggere “persona”, indipendentemente dal sesso biologico e dall’orientamento sessuale di essa.

Il libro

Vincenzo Patanè, Una piccola goccia d’inchiostro, Il ramo e la foglia edizioni, Roma, 2025. 


Articolo pubblicato su LuciaLibri.it


© 2025, Irma Loredana Galgano. Ai sensi della legge 633/41 è vietata la riproduzione totale e/o parziale dei testi contenuti in questo sito salvo ne vengano espressamente indicate la fonte irmaloredanagalgano.it) e l’autrice (Irma Loredana Galgano).

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